giovedì 30 dicembre 2010

Un anno di musica










Benvenuti al megapost augurale di fine anno. Si comincia con la classifica dei dischi nuovi che ho ascoltato e apprezzato di più nel 2010. Non si tratta di una classifica che vuole essere oggettiva, ma solo del solito entusiasmo che mi porta a condividere i miei gusti.


Migliori dischi internazionali del 2010


10 Girl Talk – All Day

(Non amo i mash-up, ma quest'album è uno spasso)

09 Posies – Blood Candy

(Come si fa la musica leggera)

08 Nada Surf – If I Had An Hi-fi

(Un album di cover power pop senza pretese, eppure l'ho ascoltato tantissimo)

07 Big Boi – Sir Lucious Left Foot

(Segno che ancora è possibile fare dischi hip hop che esplodono di fantasia. Ma il disco al numero uno dimostra che si possono fare altrettanto bene anche con una fantasia oscura e malata)

06 Robyn – Body Talk

(“Now what, your jaw has dropped. Until the music stop, you know. I still run this thing like a dancehall queen”)

05 Gil Scott-Heron – I'm New Here

(Gil ritorna dopo una vita, con un disco breve, di bellezza e intensità struggenti)

04 Vampire Weekend – Contra

(Una strana ipotesi di rock senza rock per i tempi nuovi. Eppure, tra Paul Simon e Talking Heads, funziona tutto)

03 LCD Soundsystem – This Is Happening

(Ancora Talking Heads, ma anche Bowie, la New York di fine anni '70 è la rottura del confine tra rock e dance)

02 The Divine Comedy – Bang Goes The Knighthood

(L'arte della canzone. "Can you write a silly song? It's harder than you think!")

01 Kanye West – My Beautiful Dark Twisted Fantasy

(“I'm living in the future so the present is my past/My presence is a present, kiss my ass...”)
E gli italiani dove sono? Uff, troppo complicato metterli in gara tra loro. Mi limito a dire che la mia palma di disco italiano dell'anno va a

Sikitikis – Dischi fuori moda

...con menzione d'onore per Virginiana Miller e Honeybird & The Birdies.

Passo poi alla lista dei concerti del 2010 – tutti visti a Roma – che mi hanno fatto tornare a casa soddisfatto, emozionato, incredulo, divertito, carico come una bestia, esausto e felice, e comunque con la voglia matta di vedere ancora tanta musica dal vivo nel 2011.

Migliori concerti del 2010

13 The Fleshtones (Circolo degli artisti)

12 Mistery Jets (Circolo degli artisti)

11 Teatro degli Orrori (Villa Ada)

10 Efterklang (Init)

09 Daniele Silvestri con l'Orchestra di Piazza Vittorio (Capannelle)

08 Sikitikis (Mads)


07 Virginiana Miller (Rising Love)

06 Brunori SAS (Prodezze fuori area)

05 Mark Ronson (Brancaleone)

04 Appino (Prodezze fuori area)

03 Ken Stringfellow & The Disciplines (Init)

02 The Divine Comedy (Circolo degli artisti)

01 Prince (Palalottomatica)

Terza tappa con il consueto angolo “poesia e musica” (seguirà il dibattito): stavolta ho scelto di tradurre una canzone di Natale triste e bella, firmata dal grande John Prine:

Christmas in Prison


(di John Prine, dall'album del 2000 Souvenirs; traduzione di Paolo Bassotti)

Era Natale in prigione

e il cibo era così buono

avevamo tacchino

e pistole intagliate nel legno

E io sogno sempre di lei

anche quando non sogno

ho sempre il suo nome sulla punta della lingua

e il suo sangue nelle mie vene.

Aspetta un poco, eternità,

la vecchia madre natura non può nulla contro di me

vieni a me

corri da me,

vieni da me, adesso

ci culliamo, amore mio

stiamo scorrendo

per l'amor di dio!

Lei mi ricorda una partita a scacchi

con qualcuno che ammiro

o un picnic nella pioggia

dopo un incendio nella prateria.

Il suo cuore è grande

quanto questa dannata prigione

lei è più dolce della saccarina

che vendono dal droghiere.

La luce della torretta nel grande cortile

fa il giro col fucile

e illumina i fiocchi di neve

come polvere al sole

è Natale in prigione

ci sarà musica stasera

e mi sa che mi mancherà casa mia.

Ti amo. Buonanotte.



Questa traduzione l'ho letta nella puntata natalizia del mio programma su Radio Meridiano 12 “La musica segreta”, che come le puntate precedenti potete ascoltare qui quando volete:

http://www.radiomeridiano12.com/index.php?option=com_content&view=article&id=424&Itemid=124

Che il 2011 sia bello e pieno di musica, “vi bacio e vi strabenedico”,

Pao.

martedì 21 dicembre 2010

All Things Must Pass – Il capolavoro di George Harrison compie 40 anni e torna in vinile




















La EMI/Capitol festeggia i 40 anni di All Things Must Pass, il fondamentale disco di George Harrison – uscito originariamente il 26 Novembre 1970 – con la ristampa in triplo vinile dell'album, che già era stato riproposto in versione deluxe in cd nel 2001, poco prima della morte del quiet Beatle.

Il 1970 è l'anno dello scioglimento dei Beatles – dopo mesi di tensioni e di rapporti sempre più freddi – con Paul McCartney che annuncia la sua uscita dalla band il 10 Aprile; i favolosi quattro non si fanno trovare impreparati, e si dedicano alle...
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Video - George Harrison - My Sweet Lord

venerdì 17 dicembre 2010

Buon compleanno, Neil: 65 anni di rock senza compromessi















Il 12 Novembre Neil Young ha compiuto 65 anni, e di motivi per festeggiare ce ne sono davvero moltissimi. Non solo va celebrata la sua carriera straordinaria, caratterizzata da album capolavoro e da concerti indimenticabili, ma va anche dato atto a Neil di stare continuando a comportarsi come se l'età non contasse, con curiosità e ambizione invariate rispetto a quando era un giovane e agguerrito cantautore-chitarrista, dall'aria schiva e dallo sguardo torvo.

Nel 2010 Neil ha pubblicato Le Noise, spartana collaborazione con Daniel Lanois, un album realizzato solo con voce, chitarra elettrica e distorsione e feedback in abbondanza. Un disco senza...

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Video - Neil Young - Powderfinger

lunedì 6 dicembre 2010

Bryan Ferry e le seduzioni di Olympia





















Bryan Ferry incarna il paradosso di una decadenza immobile; è il Casanova definitivo, che si aggira in eterno nell'ultima notte dell'umanità, nel mistero di una sicurezza virile che ha bisogno dell'infinita conferma d'una nuova conquista. Nella sua arte e nel suo personaggio si annulla il tempo: pareva già un uomo vissutov– forse lo era, di sicuro lo era – quando da ragazzo coi Roxy Music decideva che il rock doveva essere sexy, non solo carnalmente, ma anche nei mille giochi e inganni che può tessere la mente; adesso che ha sessantacinque anni, e esibisce qualche piega in più sulla faccia e nella voce (non nella giacca, ovviamente), porta ancora addosso i segni di una giovinezza inesorabile.

Il tempo è uno scherzo anche per...

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Video - Bryan Ferry - You Can Dance

lunedì 22 novembre 2010

U2 – I Ragazzi di Boy, trent'anni dopo




















Centocinquanta milioni di dischi fa. O trent'anni, se preferite. Boy, il primo album degli U2, esce alla fine di Ottobre del 1980, e malgrado all'epoca molti possano scambiarlo per un disco new wave come tanti, è il primo passo della lunga strada che porterà gli U2 alla dominazione mondiale.

Lo scarto tra Boy e l'esordio vero e proprio della band è impressionante: l'EP Three, uscito nel Settembre del 1979, e contenente i brani Out Of Control, Stories For Boys e Boy/Girl, ha infatti ancora il suono spartano del post-punk. La big music è lontana in quelle tre tracce, la batteria è secca, glaciale. Per Boy viene invece chiamato...
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Video - U2 - The Ocean/11 O'Clock Tick Tock

mercoledì 3 novembre 2010

One Dimensional Man: il ritorno – Intervista a Pierpaolo Capovilla e Giulio Favero










Da quando nel Novembre 2009 è uscito l'album A sangue freddo, molte cose sono cambiate per il Teatro degli Orrori. Il disco è stato accolto con grandissimo favore da pubblico e critica (a Novembre verrà premiato al MEI come disco indipendente dell'anno) e i concerti della band sono diventati sempre più affollati. Per dirla con parole semplici, il Teatro degli Orrori è il gruppo rock italiano del momento. Nel frattempo Giulio Ragno Favero
ha deciso di non esibirsi più dal vivo con la band. Nella formazione, a fianco dell'irrefrenabile frontman Pierpaolo Capovilla, del chitarrista Gionata Mirai e del batterista Francesco Valente, sono entrati Nicola “Bologna Violenta” Manzan e Tommaso “Captain Mantell” Mantelli. Giulio non è certo tipo da starsene con le mani in mano: dopo questa sua decisione artistica si è dedicato all'attesissima reunion di uno dei più amati progetti rock in Italia, One Dimensional Man. La band torna a esibirsi a partire dal 14 Ottobre, in un tour nel quale eseguiranno per intero l'album del 2001 You Kill Me. Sul palco con Favero ci sarà ancora Capovilla, che canterà di nuovo in inglese. Abbiamo intervistato i due per saperne di più di questo ritorno e del futuro di One Dimensional Man, e ne abbiamo approfittato per scoprire qualche nuova curiosità sulla loro storia.

Come e quando è nata l'idea di questa reunion di One Dimensional Man?
G: Beh era da un po' che se ne parlava. Dopo la mia dipartita da Il Teatro degli Orrori, io e Pierpaolo ci siamo ritrovati ubriachi alle cinque di mattina dopo una cena di pesce incredibile, preparata dal padrone di casa (Pierpaolo, per l'appunto) a dirci che...
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Foto: Edward Smith

Intervista a Giulio Favero in occasione dell'uscita di A Sangue Freddo:
Prima parte
Seconda parte
Intervista a Gionata Mirai, chitarrista de Il Teatro degli Orrori e di Super Elastic Bubble Plastic:
Prima parte
Seconda parte




Video - One Dimensional Man - You Kill Me




domenica 31 ottobre 2010

Rock’n’Roll Rumble! - I 10 più grandi scontri della storia del rock (e le canzoni che li hanno accompagnati)










Stanchi di ascoltare canzoni d’amore? Ecco a voi un po’di storie di odio, di insulti e di frecciate sarcastiche: John Lennon che dà del buono a nulla a Paul McCartney, i cuccioli Wainwright che presentano il conto a loro padre, i Lynyrd Skynyrd che consigliano a Neil Young di stare alla larga dall’Alabama. E attenti a non fare arrabbiare Julian Cope, è pronto a offrirvi in sacrificio agli dei Vichinghi!


Prima parte (con Public Enemy, Ramones, Dead Kennedys...)

Seconda parte (con Bob Dylan, Neil Young, Carly Simon...)

Video - The Teardrop Expoldes - The Culture Bunker

martedì 19 ottobre 2010

Il suono dell'America nuda – John Mellencamp torna con No Better Than This




















Tredici giorni per registrare tredici canzoni. Un solo microfono. Un registratore di cinquanta anni fa. Mono. Nessuna sovraincisione. Per No Better Than This, il nuovo album di John Mellencamp, il produttore T Bone Burnett ha voluto un suono spoglio, crudo, ancora più estremo di quello della recente collaborazione tra i due, Life Death Love And Freedom (2008).

In vita sua Mellencamp ha visto e vissuto di tutto. Infanzia con problemi di salute, adolescenza ribelle, un dimenticabile debutto discografico, nel 1976, col manager Tony DeFries, mago del glam, che lo forza a...
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Video - John Mellencamp - No Better Than This

mercoledì 13 ottobre 2010

Una stella per noi – Intervista a Chinaski, chitarrista dei Linea 77




















“Se i fatti non rispettano la teoria, tanto peggio per i fatti”. In L'ultima volta, brano conclusivo del loro nuovo album, 10, uscito in primavera, i Linea 77 citano Hegel, per ribadire nuovamente la propria coerenza e la propria determinazione. I Linea 77, con più di quindici anni di storia alle spalle, sono più coesi che mai. Il loro sound è intenso, traboccante, non c'è uno dei componenti che non sembri necessario. Emo e Nitto, con le loro voci feroci, ora ironiche, ora disperate, per la prima volta alle prese solo con la lingua italiana, dalla prima all'ultima canzone; la batteria di Tozzo, mitragliante, intransigente; il basso di Dade, forte dei consensi raccolti anche dal suo progetto parallelo AntiAnti; e poi, naturalmente, le chitarre, esclusivamente firmate Gibson, del fratello di Dade, Paolo “Chinaski” Pavanello. Abbiamo intervistato proprio Chinaski per sapere come la sua storia personale si sia incrociata con quella del gruppo, per farci raccontare della sua passione per la chitarra, e per entrare nel dietro le quinte di 10.

Paolo, come è andata la tua storia d'amore con la chitarra?

Mi sono appassionato alla chitarra già da bambino. Ho fatto un primo tentativo a dodici anni ma ho lasciato subito perdere, perché...
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Video - Linea 77 - Vertigine

Giorni di suono, tra Marlene Kuntz e VOV – Intervista a Davide Arneodo




















I Marlene Kuntz non hanno paura di cambiare. Non sarebbero uno dei nomi più importanti del rock italiano se avessero mai accettato di rimanere fermi, di rinunciare a sorprendere (e dopo il progetto parallelo Beautiful è in arrivo a Novembre un nuovo album). Una svolta fondamentale di questi ultimi anni è stato l’ingresso nel gruppo di Davide Arneodo, classe 1982, violinista, tastierista, e virtuoso del mandolino elettrico Mandobird. Proprio come i suoi compagni, Davide è instancabile e curioso, e partecipa con passione a numerosi progetti, su tutti il gruppo VOV, con Marta Mattalia: è stato davvero un piacere intervistarlo, per saperne di più della sua storia e del suo rapporto con la musica.
Dove sei cresciuto? Come ti sei appassionato alla musica e a che età hai cominciato a suonare?
Il luogo in cui cresci indubbiamente ti influenza nel modo di essere e di approcciarti alla realtà. Cuneo, con la sua cornice di catene montuose, apparentemente così isolata, ha suggestionato molto la mia immaginazione. La musica ha sempre fatto parte della mia vita; in casa mio padre faceva girare moltissimi vinili e suonava spesso chitarra e violino, strumenti con i quali ho preso confidenza già da piccolissimo. A dieci anni mi sono iscritto a violino in conservatorio.
Che musica hai ascoltato crescendo? Quali erano i tuoi eroi e quali i tuoi dischi del cuore?
La mia vita musicale ha passato diverse fasi. Fino ai dieci anni, giravo con un piccolo chiodo, quei giubbotti di pelle nera foderati internamente in tessuto rosso, e ascoltavo...
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Foto di Nicola Garzetti
Video - Vov - Lo squarcio

Marlene Kuntz - Bellezza

giovedì 7 ottobre 2010

Calexico - Live in Nuremberg in download legale e gratuito




















Sull'interessante sito Cashmusic.org (che offre ad esempio anche la musica di Kristin Hersh), è disponibile per il download gratuito e legale Live In Nuremberg, un disco dal vivo dei Calexico registrato nel 2009. Per scaricarlo cliccate qui. Non si tratta di un bootleg, è un live ufficiale! Buon ascolto!

Video - Calexico - Roka

martedì 5 ottobre 2010

Croweology, vent'anni di rock per i Black Crowes



















“Non sono mai stato giovane, non mi sono mai sentito vecchio, questa vita è un mistero […] non ho un passato da nascondere, né segreti che mi rincorrono, si tratta solo di un piacevole viaggio”. I Black Crowes sono un po' come il misterioso autostoppista della loro Share The Ride, seducente, esperto, ma tanto meno rasserenante quanto più va avanti con le sue lusinghe. Vent'anni fa i fratelli Rich e Chris Robinson hanno chiesto un passaggio a...
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Video - The Black Crowes - Remedy

sabato 25 settembre 2010

Rated R, dieci anni dopo – Edizione deluxe per il classico dei Queens Of The Stone Age





















Il secondo album dei Queens Of The Stone Age, Rated R, compie dieci anni, e si merita una ristampa con un bonus cd pieno di cose interessanti.

All'epoca della sua uscita, nell'estate del 2000, Rated R riesce a dare al gruppo di Josh Homme la notorietà presso un pubblico più vasto di quello che lo seguiva già dai tempi dei Kyuss (a imporlo definitivamente come stella del rock ci avrebbe pensato nel 2002 No One Knows, il singolo di lancio del successivo Songs For The Deaf, tappa fondamentale di una strada che avrebbe portato Josh al supergruppo Them Crooked Vultures con l'amico Dave Grohl dei Nirvana/Foo Fighters e John Paul Jones dei Led Zeppelin).

Per procedere alla conquista del mondo, due tattiche infallibili, e in apparente contraddizione tra di loro vengono attuate contemporaneamente...

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Video - Queens Of The Stone Age & Mark Lanegan - Auto Pilot


giovedì 9 settembre 2010

L'aria buona di Bron-Yr-Aur – Led Zeppelin III, quaranta anni dopo





















Quaranta anni fa, nell'estate del 1970, Jimmy Page, Robert Plant, John Paul Jones e John Bonham, terminavano le registrazioni di un album fondamentale nella loro discografia, Led Zeppelin III, uscito poi il 5 Ottobre dello stesso anno.

L'album precedente, Led Zeppelin II, era stato composto e registrato in tour, tra la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, e nella poderosa energia delle canzoni aveva mostrato tutto lo stress dei continui viaggi e l'adrenalina degli incessanti concerti.

La scintilla originale di III scatta invece in un luogo molto più tranquillo...
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Video - Led Zeppelin - Celebration Day


giovedì 2 settembre 2010

Prague, un nuovo dvd dei Radiohead da scaricare gratis e legalmente














I Radiohead hanno concesso la registrazione audio del loro concerto di Praga del 23 Agosto 2009 a dei fan che avevano ripreso la serata. Il risultato è Prague DVD, che si può scaricare gratuitamente e legalmente su questo sito, in un mare di formati diversi (iPod, iPhone, Avi...).
E questo è l'inno nazionale...

Video - Radiohead - The National Anthem

mercoledì 25 agosto 2010

Order Of The Black – Il nuovo album di Zakk Wylde con i Black Label Society




















Zakk Wylde è tornato a incidere un album con i suoi Black Label Society, dando finalmente un successore a Shot To Hell, del 2006 (quello con le suore che giocano a biliardo in copertina). Nel frattempo Zakk è definitivamente uscito dal gruppo di Ozzy Osbourne, sostituito dal greco Gus G dei Firewind. Proprio per questo c'era grande attesa per l'uscita di Order Of The Black, primo album dei Black Label Society realizzato senza distrazioni di alcun tipo: attesa ripagata dal debutto al numero cinque della classifica americana. Nei fatti, Order Of The Black è un disco solido, pieno di attrattive per i fan di Wylde, anche se appesantito dalla...
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Video - Black Label Society - Overlord

domenica 22 agosto 2010

Strade di eroi spezzati – The Suburbs, il nuovo album degli Arcade Fire




















Al terzo disco è tempo di diventare grandi. È una regola non scritta del rock, una regola che si riempe di significati particolari nel caso degli Arcade Fire. Il gruppo del Quebec è di fatto già grande, una delle realtà più consolidate nel mondo del rock alternativo. Un successo arrivato in un lampo, con il primo sorprendente album, Funeral, del 2004. E la grandeur è sempre stata anche la chiave del loro sound: gli Arcade Fire costruiscono il loro suono strato su strato, cercando la complessità negli arrangiamenti e nella costruzione dei brani, anche nei momenti nei quali si propongono in maniera più diretta. Il loro rock è trionfale, pieno, vivo, figlio di maestro Springsteen, che ha ospitato sul palco i due cantanti, Win Butler e Régine Chassagne, della creatività incessante dell'art rock (e qui vengono in mente gli altri due padrini, David Bowie e David Byrne), e anche della big music inglese. Chi l'avrebbe detto che i dominatori dell'indie del nuovo millennio avrebbero evocato a tratti Big Country e Waterboys?

Se in Funeral Butler e i suoi erano stati la voce dei sogni e degli incubi del vicinato (indimenticabili i tre capitoli sottotitolati Neighborhood), con il successivo Neon Bible (2007)...
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Video - Arcade Fire - Rococo

lunedì 2 agosto 2010

Symphonicities – Sting rilegge i suoi classici con l'orchestra





















Da quando nel 1969 i Deep Purple pubblicarono il loro discutibile Concerto For Group And Orchestra, sono stati tanti gli artisti del mondo del rock a bussare alle porte di qualche filarmonica, per realizzare il proprio fatidico “disco sinfonico”. Una mossa che arriva in genere a un punto avanzato della carriera: non è difficile avere il sentore di manie di grandezza e di un calo di ispirazione, ma a volte i buoni risultati danno ragione all'artista, si pensi ad esempio ai momenti migliori del recente Scratch My Back di Peter Gabriel.

Forse qualcuno si è ancora stupito quando i Metallica in S&M (1999) si sono fatti accompagnare dall'Orchestra di San Francisco, di certo non ci si può invece sorprendere di un disco come Symphonicities, nel quale Sting rilegge il proprio repertorio – come di recente aveva fatto in tour – in compagnia della Royal Philharmonic Concert Orchestra. Sting infatti negli ultimi anni è sembrato a suo agio soprattutto...
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Video - The Police - Next To You

venerdì 30 luglio 2010

Storie di sorrisi affamati – Serotonin, il nuovo album dei Mystery Jets




















Chi sono i Mystery Jets? Quelli strani, era un tempo la risposta standard. A metà del decennio scorso sono sbucate fuori decine di nuove band inglesi, sulla spinta della rivoluzione restauratrice di Strokes e Libertines; i Mystery Jets avevano un asso nella manica per distinguersi dal resto: qualche curiosità nelle proprie origini e nella propria musica, irresistibile per ogni penna musicale. I Mystery Jets erano infatti quelli dell'Isola della torta d'anguilla (Eel Pie Island, a Twickenham, Londra, sul Tamigi); quelli con il signor Henry alla chitarra, sessantenne papà del cantante Blaine Harrison (completano il gruppo William Rees alla chitarra, Kapil Trivedi alla batteria e Kai Fish col suo basso Gibson SG). Quelli che all'immediatezza della concorrenza preferivano una ricerca nei suoni e negli arrangiamenti tale da far scomodare a qualcuno perfino la parola “prog”, ai tempi del loro album di debutto del 2006, Making Dens. Paragone improprio, era più lecito ricordarsi che i loro veri maestri erano i...
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Video - Mystery Jets - Melt

sabato 24 luglio 2010

Il sole del sabato – Intriguer, il nuovo album dei Crowded House




















Neil Finn è un maestro dell'arte della canzone rock. La padroneggia in ogni suo aspetto, quando scrive, quando si esibisce dal vivo, quando sceglie le migliori trame sonore per le proprie invenzioni. Eccelle sia nelle ballate (Steve Earle l'ha definito il migliore nel tener vivo lo stile dei Beatles senza copiarli) sia quando si lascia andare al rock (e quando lo fa, spesso usa una Gibson Les Paul Goldtop del 1968). Fa sembrare tutto facile. A complicargli le cose ci ha pensato il fatto di venire da un posto lontano da tutto come la Nuova Zelanda. Fosse stato inglese o americano gli sarebbe stato sicuramente più facile ottenere il successo che il suo talento merita. Va anche detto che Neil ha...
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Video - Crowded House - Saturday Sun

giovedì 22 luglio 2010

You can have it all – La storia degli Oasis nella nuova raccolta dei singoli




















Quando nel 2006 è uscita Stop The Clocks, la prima compilation dedicata agli Oasis, è stato naturale guardare la tracklist e considerare una tale raccolta come l'accettazione della sconfitta. Dei diciotto brani scelti, ben quattordici provenivano infatti dal periodo iniziale della band, quello compreso tra il folgorante debutto del 1994, Definitely Maybe e il suo successore del 1995, capace di conquistare persino gli Stati Uniti, (What's The Story) Morning Glory? I Gallagher, con una simile selezione, ammettevano che singoli come All Around The World o The Hindu Times potevano anche essere tagliati fuori dalla foto di famiglia, a vantaggio di b-side del periodo storico, come Acquiesce e The Masterplan.
In questi giorni esce una nuova raccolta degli Oasis, Time Flies... 1994 – 2009, e stavolta...
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Oasis - Supersonic

mercoledì 21 luglio 2010

Tutto parte dal basso – Intervista a Saturnino




















Chiedete a un vostro amico il nome di un bassista italiano: facile che risponda Saturnino. Saturnino Celani, quarant'anni, metà dei quali passati giocando un ruolo fondamentale nella rivoluzione sorridente di Jovanotti, l'intuizione che ha portato anche in Italia il groove nello spazio tra musica pop e canzone d'autore. Il musicista di Ascoli, ragazzo gentile e entusiasta, con “i superpoteri quando parte la jam”, da subito ha saputo guadagnarsi il proprio spazio e il consenso del pubblico, trovando anche il tempo per incidere come solista tre album – a cominciare da Testa di basso del 1995 – e un live. Il suo più recente lavoro di studio, Clima, risale ormai al 2000: dopo tanta attesa pare però che stia finalmente per arrivare una nuova prova. Abbiamo contattato Saturnino per conoscere la sua storia, le sue passioni, e quel che ha in programma per l'immediato futuro.

Quando hai cominciato ad appassionarti alla musica? Ricordi un momento nel quale hai avuto una sorta di folgorazione?
La passione per la musica mi è stata trasmessa da mio padre che ha studiato violino quando stava in collegio, credo l'abbia fatto per rimorchiare più facilmente! Fatto sta che a cinque anni...

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Video - Saturnino - Testa di basso

lunedì 19 luglio 2010

Don't know much about history.... I 50 anni di Wonderful World di Sam Cooke




















“e l'infallibile senso d'esser giovane
si è aperto come un albero svegliato in primavera, con
l'intima freschezza che cantava
quella certezza del tempo, conservata così
come al suo primo ascolto.”
(Da
Love Songs In Age, di Philip Larkin)

Wonderful World di Sam Cooke ha cinquanta anni, e non occorre nemmeno schivare il luogo comune, che vorrebbe farci dire che non li dimostra. Non può dimostrarli, non c'è modo, questa canzone è la personificazione dell'essere giovani, con il suo non so granché di storia, non so granché di biologia, di scienze, di francese, ma so che ti amo, e se mi ami pure tu questo basta a rendere il mondo meraviglioso. Meraviglioso. Wonderful World vive, eterna e intatta, sempre qualche incosciente passo indietro prima dell'essere adulti, come nell'ultima notte prima dell'ultima notte di American Graffiti.

Quando esce come singolo, nella primavera del 1960, porta la firma di...
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Video - Sam Cooke - Wonderful World


giovedì 15 luglio 2010

Intervista a Giuliano Dottori, chitarrista degli Amor Fou e cantautore di temporali











Giuliano Dottori gioca un doppio ruolo nella vitale scena della musica italiana, in quella zona dove è impossibile stabilire il confine tra canzone d'autore e rock più sofisticato. Alla fine del 2009 è uscito il suo secondo album, Temporali e Rivoluzioni, una bella conferma del songwriting delicato ed elegante che aveva proposto nel suo debutto del 2007, Lucida. In Temporali e Rivoluzioni, Dottori accarezza la poesia del quotidiano (“la vita in un giro di compasso”), in frammenti lievi e accorati come Tenerti stretto un ricordo o Inno nazionale del mio isolato.
Giuliano è però anche protagonista, come chitarrista e non solo, di uno dei più importanti dischi italiani di quest'anno, I Moralisti degli Amor Fou. Nei brani de I Moralisti, lo sguardo commosso e spietato di Alessandro Raina sull'Italia, prende la forma di canzoni destinate a essere ricordate, grazie all'apporto di Leziero Rescigno, Paolo Perego, e appunto di Giuliano Dottori. Fortunatamente già in tanti si sono innamorati di pezzi quali Filemone e Bauci, De Pedis o Cocaina di domenica.
Abbiamo intervistato Giuliano per conoscerlo meglio, e per parlare con lui di come si divide tra i suoi progetti da solo e l'appartenenza a un gruppo in ascesa.

Cominciamo dall'inizio: dove sei cresciuto? Come ti sei appassionato alla musica?

Sono nato a Montreal, in Canada, ma vivo a...

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Video - Giuliano Dottori - Chiudi l'emergenza nello specchio

martedì 13 luglio 2010

Quello che saremo – La metamorfosi di Devendra Banhart





















Il pubblico di Villa Ada, a Roma, non ha creduto ai propri occhi quando, nella piovosa sera del 19 Giugno, ha visto salire sul palco il nuovo Devendra Banhart: si è trovato davanti un tipico giovanotto americano, con i capelli corti, la faccia pulita e la camicia a quadri, così diverso da come l'aveva visto in passato. Per tutti l'immagine consolidata di Devendra è infatti quella di una specie di zingaro spiritato, immaginato da Jodorowsky e disegnato da Enrique Breccia, capelli e barba lunga, viso truccato, tatuaggi esoterici in bella mostra sul corpo pallido e magro. Ma chi segue la sua musica sa già che anche l'album del 2009, What Will We Be, il primo uscito per la gloriosa Reprise, era un tentativo di distaccarsi dal...
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Video - Devendra Banhart - Foolin'

martedì 6 luglio 2010

Giocare, sognare e lottare – Intervista a Eugenio Finardi












“Se la tempesta ti spingerà
verso una spiaggia deserta
tu assecondala e forse sarà
un'imprevista scoperta”
(Shamandura, Eugenio Finardi)


Parlando con Eugenio Finardi ci si accorge subito di un fatto: è innamorato pazzo della musica. Con curiosità infinita va a caccia di ogni sorpresa che gli possa riservare la sua amata. Ha fatto la storia del rock italiano, sin dai giorni della Cramps, con dischi memorabili come Sugo e Diesel. Un rock aperto alla musica leggera, un rock che era già canzone d'autore. Negli ultimi anni pare imprendibile. Niente è più lontano da lui dell'idea di dedicarsi al revival di se stesso. Sfugge con un sorriso a ogni definizione. Ha ritrovato la sua Anima Blues, si è immerso con passione nel fado, ha provato le possibilità della propria voce con la canzone teatrale di Vladimir Visotsky. Finardi sa bene che per appagare la propria curiosità deve difendere e coltivare la propria libertà di artista. Con grande gentilezza, ci ha raccontato di tutti questi nuovi progetti, del suo rapporto col passato, dell'amore per le chitarre (in primo luogo per le sue care Gibson), e di molto altro ancora.

Vorrei cominciare parlando di quello che hai scelto di fare in questo periodo. La gente ti conosce soprattutto per il pop e il rock, e tu di recente hai deciso di spaziare dal fado, al blues, al teatro. Da che cosa nasce questa scelta?
In realtà continuo a scrivere canzoni, ma per altri: per Bocelli, per la Pausini, per svariati interpreti. Per quel che riguarda il produrre un disco da cantautore, beh, è una decina d'anni che non faccio un disco di inediti in italiano, anche perché in passato ne ho fatti tantissimi, più di venti. Mi sembrava un percorso consumato. Nell'industria discografica, per come è diventata, a un certo punto si perde di vista la musica e ci si ritrova a cercare il successo, a inseguire qualcosa che possa funzionare. Certo c'è gente molto abile, capace di creare successi a raffica, ma questo in genere allontana dall'ispirazione, ed era successo anche a me. Avevo perso l'ispirazione. Vedevo restringersi l'orizzonte, mi vedevo all'infinito a replicare Musica ribelle o Extraterrestre, le stesse venti canzoni per sempre.
A un certo punto ho deciso di prendere in mano le mie sorti, uscire da questo schema e spostare più in là l'orizzonte, in modo da comprendere più musiche, in particolare il blues. Il rock blues, che è la mia musica vera. Anima blues del 2005 è in un certo senso il mio primo disco, quello che avrebbe dovuto essere il mio primo disco.

Anche da ragazzo hai cominciato dal blues.
Sì, io ero un cantante di rock blues, finché è arrivata la metà degli anni Settanta, con un clima molto ideologico, molto militante, e per essere funzionale al movimento ho deciso di cantare in italiano. Pensavo di fare un paio di dischi così, e poi tornare a fare la mia musica, solo che uno è stato Musica ribelle e la mia vita è cambiata.

Negli anni Settanta hai vissuto alla Cramps un periodo nel quale musica e impegno politico erano strettamente legate. Ti pesava questa cosa?
La cosa mi sembrò eccessiva quando il clima diventò violento. Mi hanno sparato sul palco, renditi conto! Sono cose che ti fanno pensare. Ma io allora ero convinto di quello che facevo. Sono stato anche ingenuo, perché...
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Video - Eugenio Finardi - Un uomo

lunedì 5 luglio 2010

Il ritorno degli Smashing Pumpkins – Undici EP da scaricare gratis, si comincia da Songs For A Sailor




















Le mosse di Billy Corgan dopo la fine dei primi Smashing Pumpkins sono state sempre spiazzanti. Anche mettendo da parte le infinite polemiche, gli sfoghi sul suo blog, gli estenuanti botta e risposta con Courtney Love, resta un percorso artistico difficile da decifrare, che di fatto l'ha portato dal ruolo di guru del rock alternativo degli anni Novanta, a quello di imprendibile cavaliere solitario, sempre più distante da tutto quel che succede nel resto del mondo della musica. Con gli Zwan ha suonato un rock freschissimo, molto sottovalutato, ma l'esperienza è naufragata nel peggiore dei modi; il suo album solista del 2005, TheFutureEmbrace, è stato un flop commerciale impossibile da immaginare solo qualche anno prima; in seguito...
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Video - The Smashing Pumpkins - A Stitch In Time

mercoledì 30 giugno 2010

Home Again – Il ritorno di Disintegration dei Cure


Esce in questi giorni la Deluxe Edition di Disintegration, l'album capolavoro dei Cure del 1989. Questa nuova versione presenta due cd bonus: il primo, Rarities 1988 – 1989, contiene qualche prima registrazione dei pezzi con la voce di Robert Smith, e soprattutto molte demo strumentali, che nel complesso presentano un'interessante esperienza d'ascolto alternativo; il secondo, intitolato Entreat Plus, è invece tratto da un emozionante concerto a Wembley nell'anno di uscita del disco.
Come spesso capita con le opere d'arte più interessanti, Disintegration è un disco che trae forza dalle sue contraddizioni. Le sue ambivalenze sono ben riassunte dalla semplicità straziante del testo di Lovesong: “Da solo con te, mi sento di nuovo a casa […] Per quanto saremo lontani, ti amerò per sempre”. Si tratta di un amore finito o di un amore condannato? Quanta gioia si può allora trovare in un tale disperato sentirsi a casa?
Disintegration da un lato è...
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Video - The Cure - Lovesong

lunedì 28 giugno 2010

Blue Melody – Il genio di Tim Buckley, 35 anni dopo la sua morte




















Tim Buckley aveva solo 28 anni quando ci ha lasciati, il 29 Giugno del '75, al termine di una giornata senza limiti, fatta di alcol ed eroina.
Nella sua breve vita è riuscito a sviluppare un percorso artistico davvero complesso. Ha pubblicato infatti ben nove album, senza mai fissarsi su uno stile definito, spiazzando sempre gli ascoltatori con coraggiose sperimentazioni. Il percorso imprendibile di Tim gli ha precluso la possibilità di ambire in vita ad un successo mainstream, ma allo stesso tempo gli ha consentito di lasciare un'opera vasta e ancora attuale, capace di entusiasmare sempre nuovi fan e di influenzare intere generazioni di cantanti. Al centro di tutto c'è infatti sempre stata...

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Video - Tim Buckley - The Dolphins

mercoledì 23 giugno 2010

L'esilio dorato – Il ritorno di Exile On Main St. dei Rolling Stones





















“Ristampa! Riconfeziona! Rivaluta le canzoni: doppio formato con foto, traccia extra e adesivo pacchiano!” già nel 1987, in Paint A Vulgar Picture, Morrissey attaccava l'ansia di arricchirsi delle case discografiche, sempre in cerca del modo migliore di sfruttare il proprio catalogo e la disponibilità del pubblico a comprare più volte lo stesso disco. Era l'alba del cd, che si avvia oggi al definitivo tramonto. Nella vita di questo formato, tra cofanetti, edizioni deluxe e festival delle bonus tracks, l'arte della minestra riscaldata ha sfiancato anche la pazienza dei collezionisti più fanatici. Eppure talvolta ristampare può ancora avere un senso, quando il lavoro è ben fatto e si offre al pubblico un prodotto davvero interessante.
Per la riedizione di Exile On Main St. capolavoro dei Rolling Stones del 1972, sono state messe sul mercato tre versioni diverse, premiate dal secondo posto al debutto nella classifica americana. Una che...
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Video - The Rolling Stones - Shake Your Hips

venerdì 18 giugno 2010

L'amore terribile dei National, a Novembre in concerto a Milano




















Nel 2005 ho visto i National in concerto, al vecchio Black Out di Roma. Era il tour di Alligator, splendido album, il primo pubblicato con un'etichetta importante, la Beggars Banquet. All'epoca già erano una delle migliori band in circolazione, e la stampa internazionale stava cominciando ad accorgersi di loro, ma a quanto pare il pubblico italiano ancora non lo sapeva. Con me c'erano quattro gatti, che non bastavano nemmeno a riempire la prima fila sotto al palco. Quella sera i National hanno comunque offerto una performance indimenticabile, esibendosi come se ci fosse stato il tutto esaurito. Hanno proposto alla grande le proprie canzoni adulte che bruciano di un'urgenza giovane, brani carichi di pathos, furia, malinconia e rock, che magari partono sommessi per poi inevitabilmente diventare...
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Video - The National - Bloodbuzz Ohio

mercoledì 16 giugno 2010

Tom Petty And The Heartbreakers e il segreto del Mojo




















Il mojo è il sacchettino rosso delle magie vudù, ma da quando Muddy Waters nel '57 ci ha raccontato i segreti della sua borsa di trucchi (Got My Mojo Working, etichetta Chess), il termine è diventato quasi sinonimo di blues. Rosso di blues, se mi si consente l'ossimoro, è l'album nuovo di Tom Petty And The Heartbreakers, intitolato per l'appunto Mojo. Un lavoro che arriva dopo anni di celebrazioni di una storia gloriosa, culminate con lo show al Super Bowl del 2008 e con la colossale Live Anthology dell'anno scorso.
Mojo è un disco lungo – troppo lungo, più di un'ora – fatto di canzoni che conservano tutta la vitalità di un gruppo di amici che si ritrova per suonare insieme. Brani che vivono per il groove, anche quando questo è lento, rilassato, quasi sonnolento. “Ogni nostra prova, da sempre, inizia con il blues, e abbiamo deciso di restare dalle parti del nostro suono naturale”, ha dichiarato Petty in un'intervista a USA Today, “abbiamo finalmente realizzato un album degno della band, uno che sfrutta pienamente la nostra tecnica come musicisti.” Non c'è nessuna preoccupazione per
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Video - Tom Petty And The Heartbreakers - I Should Have Known It
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