mercoledì 30 giugno 2010

Home Again – Il ritorno di Disintegration dei Cure


Esce in questi giorni la Deluxe Edition di Disintegration, l'album capolavoro dei Cure del 1989. Questa nuova versione presenta due cd bonus: il primo, Rarities 1988 – 1989, contiene qualche prima registrazione dei pezzi con la voce di Robert Smith, e soprattutto molte demo strumentali, che nel complesso presentano un'interessante esperienza d'ascolto alternativo; il secondo, intitolato Entreat Plus, è invece tratto da un emozionante concerto a Wembley nell'anno di uscita del disco.
Come spesso capita con le opere d'arte più interessanti, Disintegration è un disco che trae forza dalle sue contraddizioni. Le sue ambivalenze sono ben riassunte dalla semplicità straziante del testo di Lovesong: “Da solo con te, mi sento di nuovo a casa […] Per quanto saremo lontani, ti amerò per sempre”. Si tratta di un amore finito o di un amore condannato? Quanta gioia si può allora trovare in un tale disperato sentirsi a casa?
Disintegration da un lato è...
[Clicca qui per continuare a leggere l'articolo di Paolo Bassotti su Gibson.com]
Video - The Cure - Lovesong

lunedì 28 giugno 2010

Blue Melody – Il genio di Tim Buckley, 35 anni dopo la sua morte




















Tim Buckley aveva solo 28 anni quando ci ha lasciati, il 29 Giugno del '75, al termine di una giornata senza limiti, fatta di alcol ed eroina.
Nella sua breve vita è riuscito a sviluppare un percorso artistico davvero complesso. Ha pubblicato infatti ben nove album, senza mai fissarsi su uno stile definito, spiazzando sempre gli ascoltatori con coraggiose sperimentazioni. Il percorso imprendibile di Tim gli ha precluso la possibilità di ambire in vita ad un successo mainstream, ma allo stesso tempo gli ha consentito di lasciare un'opera vasta e ancora attuale, capace di entusiasmare sempre nuovi fan e di influenzare intere generazioni di cantanti. Al centro di tutto c'è infatti sempre stata...

[Clicca qui per continuare a lettere l'articolo di Paolo Bassotti su Gibson.com]

Video - Tim Buckley - The Dolphins

mercoledì 23 giugno 2010

L'esilio dorato – Il ritorno di Exile On Main St. dei Rolling Stones





















“Ristampa! Riconfeziona! Rivaluta le canzoni: doppio formato con foto, traccia extra e adesivo pacchiano!” già nel 1987, in Paint A Vulgar Picture, Morrissey attaccava l'ansia di arricchirsi delle case discografiche, sempre in cerca del modo migliore di sfruttare il proprio catalogo e la disponibilità del pubblico a comprare più volte lo stesso disco. Era l'alba del cd, che si avvia oggi al definitivo tramonto. Nella vita di questo formato, tra cofanetti, edizioni deluxe e festival delle bonus tracks, l'arte della minestra riscaldata ha sfiancato anche la pazienza dei collezionisti più fanatici. Eppure talvolta ristampare può ancora avere un senso, quando il lavoro è ben fatto e si offre al pubblico un prodotto davvero interessante.
Per la riedizione di Exile On Main St. capolavoro dei Rolling Stones del 1972, sono state messe sul mercato tre versioni diverse, premiate dal secondo posto al debutto nella classifica americana. Una che...
[Clicca qui per continuare a leggere l'articolo di Paolo Bassotti su Gibson.com]

Video - The Rolling Stones - Shake Your Hips

venerdì 18 giugno 2010

L'amore terribile dei National, a Novembre in concerto a Milano




















Nel 2005 ho visto i National in concerto, al vecchio Black Out di Roma. Era il tour di Alligator, splendido album, il primo pubblicato con un'etichetta importante, la Beggars Banquet. All'epoca già erano una delle migliori band in circolazione, e la stampa internazionale stava cominciando ad accorgersi di loro, ma a quanto pare il pubblico italiano ancora non lo sapeva. Con me c'erano quattro gatti, che non bastavano nemmeno a riempire la prima fila sotto al palco. Quella sera i National hanno comunque offerto una performance indimenticabile, esibendosi come se ci fosse stato il tutto esaurito. Hanno proposto alla grande le proprie canzoni adulte che bruciano di un'urgenza giovane, brani carichi di pathos, furia, malinconia e rock, che magari partono sommessi per poi inevitabilmente diventare...
[Clicca qui per continuare a leggere l'articolo di Paolo Bassotti su Gibson.com]

Video - The National - Bloodbuzz Ohio

mercoledì 16 giugno 2010

Tom Petty And The Heartbreakers e il segreto del Mojo




















Il mojo è il sacchettino rosso delle magie vudù, ma da quando Muddy Waters nel '57 ci ha raccontato i segreti della sua borsa di trucchi (Got My Mojo Working, etichetta Chess), il termine è diventato quasi sinonimo di blues. Rosso di blues, se mi si consente l'ossimoro, è l'album nuovo di Tom Petty And The Heartbreakers, intitolato per l'appunto Mojo. Un lavoro che arriva dopo anni di celebrazioni di una storia gloriosa, culminate con lo show al Super Bowl del 2008 e con la colossale Live Anthology dell'anno scorso.
Mojo è un disco lungo – troppo lungo, più di un'ora – fatto di canzoni che conservano tutta la vitalità di un gruppo di amici che si ritrova per suonare insieme. Brani che vivono per il groove, anche quando questo è lento, rilassato, quasi sonnolento. “Ogni nostra prova, da sempre, inizia con il blues, e abbiamo deciso di restare dalle parti del nostro suono naturale”, ha dichiarato Petty in un'intervista a USA Today, “abbiamo finalmente realizzato un album degno della band, uno che sfrutta pienamente la nostra tecnica come musicisti.” Non c'è nessuna preoccupazione per
...
[Clicca qui per continuare a leggere l'articolo di Paolo Bassotti su Gibson.com]

Video - Tom Petty And The Heartbreakers - I Should Have Known It

martedì 15 giugno 2010

La collezione di attimi – L'album di cover dei Nada Surf




















If I Had A Hi-Fi
è lo splendido titolo palindromo del nuovo disco di studio (a due anni di distanza dall'acclamato Lucky) dei Nada Surf, composto soltanto di cover. Malgrado questo lavoro venga presentato senza troppi clamori – la sua uscita sul mercato vero e proprio segue un periodo di vendita esclusiva ai concerti – sembra che la band newyorkese non abbia sbagliato proprio nulla nel mettere assieme queste canzoni e nel darne la propria versione. Sono stati omaggiati artisti diversissimi tra di loro, ma ogni brano è stato trasposto dalla band di Matthew Caws nel proprio inconfondibile stile power pop, creando un disco godibilissimo, che fila via liscio per tutta la sua durata. Siamo agli antipodi della gravitas del recente progetto di Peter Gabriel, If I Had A Hi-Fi è un perfetto disco per...

[Clicca qui per continuare a leggere l'articolo di Paolo Bassotti su Gibson.com]

Video - Nada Surf - Enjoy The Silence


giovedì 10 giugno 2010

I'm Alive – Le cartoline dalla Spagna di Jackson Browne e David Lindley




















Jackson Browne
rappresenta un certo modo di essere cantautore. Un pezzo di storia della musica leggera, canzoni tutto cuore, che negli anni Settanta raccontavano il famoso ritorno a se stessi, la ricerca di un rifugio per proteggersi la testa dal crollo delle illusioni. Il multistrumentista David Lindley, prodigioso alla chitarra, come al banjo, come a qualche strumento il cui nome è noto solo al liutaio che l'ha costruito, ha avuto un ruolo chiave nella carriera di Browne, accompagnandolo album dopo album sin dai tempi di For Everyman (1973). Lindley è stato ovunque, ha un curriculum che sembra una hall of fame: Ry Cooder, Warren Zevon, Crosby, Stills & Nash, Rod Stewart, Ben Harper, Bob Dylan, tanto per fare qualche nome, prima ancora di ricordarci dei lavori solisti con El Rayo X, o addirittura di quando sul finire degli anni Sessanta era parte dei Kaleidoscope.
David torna sempre da Jackson, per aiutarlo a reinventare ancora una volta le sue pagine di diario. I due saranno in tour ancora una volta quest'estate, con date in Europa e negli Stati Uniti (molte delle quali già sono sold out). Per festeggiare questi nuovi concerti, è uscito un album live, intitolato Love Is Strange – Jackson Browne And David Lindsey En Vivo Con Tino. Il Tino del titolo è...

[Clicca qui per continuare a leggere l'articolo di Paolo Bassotti su Gibson.com]

Video - Jackson Browne & David Lindley - The Crow On The Cradle

martedì 8 giugno 2010

La musica dei lupi – Tour italiano e nuovo album per i Los Lobos




















Per un paradosso, i Los Lobos sono arrivati al grande pubblico con la canzone più semplice che ci sia, una cover da numero uno in classifica di La Bamba di Ritchie Valens, realizzata per il film omonimo del 1987. Si tratta di una vera stranezza, visto che la forza dei lupi dell'est di Los Angeles è sempre stata nella complessità. Nella loro musica, da quando sono nati, quasi quaranta anni fa, mettono tutta l'America, portando spesso e volentieri la “Cosmic American Music”, teorizzata da Gram Parsons e perfezionata da The Band anche a sud del confine. Dal blues allo zydeco, dal country al soul, sanno padroneggiare ogni stile in modo impeccabile, sempre con grande passione.
I Los Lobos hanno una discografia ricchissima, tutta di grande qualità, che comprende dischi ruvidi come
...
[Clicca qui per continuare a leggere l'articolo di Paolo Bassotti su Gibson.com]

Video - Los Lobos - Will The Wolf Survive?

martedì 1 giugno 2010

Musica nel sangue – Intervista agli Africa Unite












Rootz è stato il titolo naturale per questo disco. Le nostre radici musicali affondano in quel terreno. Dalla passione per ritmo in levare e' partito tutto. In questi quasi trent'anni di vita noi Africa abbiamo cercato sempre spunti nuovi per dare un carattere personale alla nostra musica, ma l'ispirazione primaria e' sempre stata il reggae.” Giunti al quindicesimo album, gli Africa Unite si confermano il più importante gruppo reggae italiano, proponendo 13 brani che spaziano tra tutti i suoni a loro più cari. Il saldo appiglio con il passato consente loro di guardarsi attorno in tutti i sensi: sia cercando interessanti collaborazioni (con Alborosie, Franziska, Mama Marjas e Mellow Mood), sia mettendo la scrittura dei brani al servizio di importanti riflessioni su quello che succede, toccando anche questioni delicate come la religione o i testi violenti di alcuni artisti reggae. Di tutto questo abbiamo parlato in un'intervista con le due anime degli Africa, Madaski e Bunna (il quale, tra l'altro, suona una chitarra Gibson, proprio come spesso faceva Bob Marley)


Rootz è un disco molto eclettico, che mette in evidenza le varie anime degli Africa Unite. Qual era il vostro obiettivo nel realizzarlo? Per quali caratteristiche si può ritenere Rootz un disco unico nella vostra storia?

Mada: L'obiettivo era realizzare un prodotto molto diretto, che suonasse, come ho detto prima, ''rigoroso'' mantenendo però lo stile classico nostro, che poi si fonda, in gran parte, sull'incontro-scontro stilistico tra me e Bunna. Alla fine penso che tutti i dischi siano, a loro modo, unici, in quanto ...

[Clicca qui per continuare a leggere l'intervista di Paolo Bassotti a Bunna e Madaski degli Africa Unite]

Video - Africa Unite - Cosa resta

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...