Do the multimedia, over and over again! Non perdete la quarta puntata de "Il giardino dei leoni - La musica e le parole", venerdì 1 Febbraio su Fusoradio dalle 22.00 alle 23.30. Ci saranno nuovi ospiti, dopo la memorabile incursione di Lady Valentina? Ritornerà l'appuntamento imperdibile con il disco della settimana? Verranno trasmesse primizie di stagione? Chissà, chissà, chissà...
Video Regina Spektor - On The Radio (Live - Lollapalooza 2007)
L'idea non è molto originale. Anzi, per dirla chiaramente è praticamente identica a quella usata nel video di Nth Degree dei Mornigwood. Anche la canzone non è un capolavoro. Dall'ultima grande diva del soul ci si aspetta sempre qualcosa in più (e purtroppo è dal 2000. dai tempi di "Mama's Gun", che si ha la sensazione di aspettare invano). Eppure il video di Honey, il nuovo singolo di Erykah Badu si lascia guardare con molto piacere. Perchè Badu è sempre bellissima, e continua ad essere la prima per classe, sensualità, carisma e autoironia. E poi perchè si può fare il giochino di quante copertine famose si riescono a riconoscere. Provate anche voi: "Paid in Full" di Eric B & Rakim, "3 Feet High And Rising" dei De La Soul, "Let It Be" dei Beatles...
Nella terza puntata de "Il giardino dei leoni - La musica e le parole", andata in onda venerdì 25 Gennaio su Fusoradio, mi ha fatto compagnia in cabina di trasmissione la grandissima giornalista musicale Valentina Farinaccio. Il risultato è stata un'ora e mezza di deliri e risate, aperte dalle immortali parole "Bu Bu" e chiusa da nostalgici discorsi sulle diamoniche molisane. La scaletta delle canzoni? In tema con il generale clima di follia si è passati con bella disinvoltura da John Cale a Lulu a Lucio Dalla:
01 The Network- Teenagers From Mars
02 The Beatles - If I Fell
03 Elio e le Storie Tese - Carosello
04 Sean Lennon - Dead Meat
05 John Cale - Paris 1919
06 Lulu - To Sir With Love
07 Blur - There's No Other Way
08 David Bowie - Let's Dance
09 The Rumble Strips - Alarm Clock
10 Lucio Dalla - Se io fossi un angelo
11 Marsha Gee - Peanut Duck
12 Stefano Bollani e l'Orchestra del Titanic - La
sagra di Paolopoli
13 The Jim Carroll Band - People Who Died
14 Junior Senior - Itch U can't Scratch
Naturalmente potete ascoltare la trasmissione in streaming quando volete, selezionando in questa pagina Captain Soul tra i Wj di Fusoradio, oppure potete scaricare il podcast cliccando qui. Buon ascolto!
Ieri sera al Circolo degli artisti di Roma, hanno suonato i Rumble Strips. Hanno qualcosa dei Madness, qualcosa dei Violent Femmes, e, grazie al sax, perfino dei momenti in stile E-Street Band. Ma soprattutto ricordano i Dexys, i fantastici, immortali Dexys. Con dei punti di riferimento simili, dal vivo dovranno essere fenomenali, diranno i miei piccoli lettori che si sono persi il concerto. Lo sono, lo sono. Hanno un'energia che butta giù i muri, sudano e sorridono e fanno star bene. Dopo il concerto, visto che son stati bravi, li ho portati nel pub peggiore di Roma. Non se ne abbiano a male, era il migliore che si potesse raggiungere a piedi. Come consolazione per gli assenti, ecco il divertente video di Alarm Clock, che propone (forse ispirandosi a una scena del film con Celentano "Il bisbetico domato") un nuovo infallibile sistema per svegliarsi.
Do the multimedia, again and again! La terza puntata de "Il giardino dei leoni - La musica e le parole" andrà in onda venerdì 25 Gennaio dalle 22.00 alle 23.30, sempre su Fusoradio. Quale sarà il disco della settimana? Ritornerà la cantante misteriosa? Ci saranno ancora novità, rarità e strane cover? Scopritelo voi stessi, cari miei!
I post sulla mia trasmissione, l'avrete notato, si concludono in genere con video di canzoni che parlano di radio. Stavolta sono andato a scovarvi una chicca, un singolo nel quale i Bow Wow Wow, gruppo creato da Malcolm McLaren (notate la scritta iniziale in stile Sex Pistols) promuovevano la pirateria musicale. Invitavano infatti gli ascoltatori a registrare le canzoni dalla radio (le musicassette si stavano rapidamente diffondendo) invece di comprare i dischi. Può sembrare preistoria, ma ai tempi le case discografiche erano davvero terrorizzate da una tale possibilità!
Oops... I did it again!! Ieri sera è andata in onda su Fusoradio la seconda puntata de "Il giardino dei leoni - La musica e le parole". Questa è la scaletta delle canzoni che ho trasmesso, con il nuovo singolo di Nick Cave & The Bad Seeds, uno speciale sul capolavoro dei Neutral Milk Hotel, i Futureheads che rileggono Kate Bush e persino un brano della cantante misteriosa:
01 Magneta Lane - Wild Gardens
02 Nick Cave & The Bed Seeds - Dig, Lazarus, Dig!!!
03 Florence & The Machine With Kid Harpoon - I'm Going
Down
04 Lightspeed Champion - Everyone I Know Is Listening
To Crunk
05 The Rumble Strips - Motorcycle
L'album della settimana:
"Neutral Milk Hotel - In The Aeroplane Over The Sea - 1997"
06 Neutral Milk Hotel - In The Aeroplane Over The Sea
07 Neutral Milk Hotel - Ghost
08 Neutral Milk Hotel - Holland 1945
09 Sean Lennon - Parachute
10 Sparks - Perfume
11 LCD Soundsystem - Watch The Tapes
12 La cantante misteriosa - Radar
13 Pete Shelley - Homosapien
14 Thea Gilmore - Ever Fallen In Love?
15 The Futureheads - Hounds Of Love
16 Busdriver - Casting Agents And Cowgirls
17 Apostle Of Hustle - I Want A New Drug
18 Santogold – L.E.S. Artistes
Per ascoltare il programma in streaming cliccate qui, cercate Captain Soul tra i WJ e cliccate Ascolta in relazione alla puntata del 18 gennaio. Se volete scaricare il podcast, invece cliccate Scarica oppure il link sottostante.
Bjorn Larsson - Bisogno di libertà (2007, Iperborea). Il primo impatto con questo libro è terribile. La copertina e il titolo minacciano un'insopportabile tirata new age. Non a caso ha preso polvere per due mesi a casa mia prima che osassi sfogliarlo. Leggendolo, ci si accorge subito che è scritto male. Pieno di ripetizioni e periodi goffi, che persino Paolo Lodigiani nella postfazione non si sente difendere. Larsson non l'ha scritto in svedese, ma in francese, la lingua che riserva ai saggi, sfuggendo a priori a ogni tentazione di dare all'opera un valore "letterario". E Larsson non è certo Nabokov o Conrad, nell'utilizzo di una lingua acquisita. In questo libro ha semplicemente voluto chiarire, discorrendo in modo colloquiale, l'importanza che l'idea e la ricerca della libertà hanno avuto nella sua vita, Per amore di libertà ha preferito il carcere ai signorsì del servizio militare, ha mandato all'aria storie di vero amore, ha vissuto in mare, ha saputo rinunciare a tutto per avere qualcosa di più. A un certo punto il libro svolta improvvisamente, e si trasforma in una riflessione filosofica sulla condizione umana. Infilandosi in quel che può parere un vicolo cieco fatto di parole, Larsson riesce infine, quasi sorprendentemente, a trovare un punto di incontro tra il valore che gli sta più a cuore, la natura dell'uomo e la letteratura, identificando nella rappresentazione simbolica il fondamento della condizione umana. Sono pagine complesse, ma meritano di esser lette tanto quanto quelle, emozionanti e ispiratrici, di stampo autobiografico. Senza farsi spaventare dalla copertina.
Do the multimedia... again! Venerdì sera, sempre dalle 22.00 alle 23.30, sempre su Fusoradio.net, andrà in onda la seconda puntata de "Il giardino dei leoni - La musica e le parole". All'interno del programma ci saranno novità, canzoni a tema e uno speciale dedicato a un disco bellissimo. Vi aspetto!
C'è questo qui che, pur avendo a disposizione un gran letto matrimoniale, si ostina a dormire da una parte sola, girato composto su di un fianco, dando le spalle alla metà deserta. Non lo fa per umiltà o per abitudine, si è detto. Non è per ricordare, insiste. E' solo per far prima al mattino, quando si tratta di rifarlo, quel letto benedetto. Solo una questione pratica. Non è per ricordare, per invitare chissà quali sogni.
Ieri sera è andata in onda su Fusoradio la prima puntata de "Il giardino dei leoni - La musica e le parole". Grazie a tutti coloro che mi hanno assistito tecnicamente (Piero, Dario, Simone, Fabio) e a tutti gli ascoltatori gentili che mi hanno incoraggiato. Questa è stata la scaletta della serata:
01 The Ting Tings - That's Not My Name 02 The Shangri La's - Give Him A Great Big Kiss 03 The Magnetic Fields - California Girls 04 The Jesus And Mary Chain - My Girl 05 Grizzly Bear - He Hit Me (And It Felt Like A Kiss) 06 The Fall - Lost In Music 07 New Order - Krafty (The Glimmer 12" Remix) 08 Seachange - Glitterball 09 Morrissey - That's How People Grow Up 10 Sandie Shaw & The Smiths - Jeane 11 Radiohead - Bangers & Mash 12 Queens Of The Stone Age - White Wedding 13 David Byrne - Ex Guru 14 Brazilian Girls - Crosseyed And Painless 15 Missy Elliott - Ching A Ling 16 M.I.A. & Timbaland - Come Around 17 The Residents - The Beekeeper's Daughter
Sul sito di Fusoradio potete riascoltarla in streaming oppure scaricare il podcast. Mi raccomando, tutti presenti anche per la prossima puntata!
Do the multimedia! Venerdì 11 Gennaio, dalle 22.00 alle 23.30 va in onda su Fusoradio.net la prima puntata de "Il giardino dei leoni - La musica e le parole". Ci sarete?
Oggi Elvis avrebbe compiuto 73 anni. Ancora oggi è tra le rockstar più note e tra i personaggi simbolo del ventesimo secolo. Molto di quel che si sa generalmente su di lui rientra però spesso nell'ambito dei luoghi comuni, e talvolta in quello delle leggende metropolitane. Per ovviare a uno dei più sgradevoli pregiudizi su questo grande artista, il suo più grande biografo, Peter Guralnick (autore dei fondamentali volumi "L'ultimo treno per Memphis" e "Amore senza freni") di recente si è sentito in dovere di scrivere un pezzo per il New York Times nel quale demolisce la diffusa tesi che Elvis fosse razzista. Approfittando dell'occasione che mi porge il suo compleanno, voglio sfatare un altro mito, sottolineando che che, contrariamente a quanto molti credono, gli show che Elvis tenne a Las Vegas negli anni '70 non erano affatto patetiche esibizioni di un uomo finito, in preda alla droga e alla paranoia. Questo è forse vero per gli show del '76. Sul palco del Frontier, Elvis dimostrò invece per anni di essere probabilmente il più esplosivo, ironico e carismatico entertainer della storia del rock. Cercate, per averne una conferma , il film del 1970 "Elvis: That's The Way It Is", uscito in Italia col titolo "Elvis Presley Show". Questo è un breve estratto, nel quale lo vediamo alle prese con Polk Salad Annie, brano scritto da Tony Joe White.
E' il 6 Gennaio, lettori. Smantellate il presepio, voi che avete provveduto ad allestirlo. Io vi offro, quale consolazione dal tedio della sacrilega demolizione, qualche riga dal libro in ogni senso finale sulle feste natalizie, "Il presepio" di Giorgio Manganelli (pubblicato postumo da Adelphi nel '92):
"Nell'eccitazione mitica del Santo Natale, molte cose accadono non previste, non ragionevoli, anzi impossibili; cerimonie di rara aurata solennità, aromi arcaici, si mescolano fantasmi di abeti, dovunque si accendono luci da bordello, miserabili fiocchi simulano un riso che, non potendo essere innocente, corteggia i riti e le smorfie di una mediocre follia".
Siete in un aeroporto. O in un centro commerciale. O in una stazione. In un non-luogo qualsiasi, insomma. Probabilmente state cercando l'uscita. Non ne siete più tanto sicuri. Non capite la lingua degli annunci degli altoparlanti. I cartelli sono altrettanto incomprensibili. Cercate di seguire il flusso delle persone. Vi lasciate trasportare dalle scale mobili, dai tapis roulant. Che d'improvviso si bloccano. E rimanete fermi.
"Il signor Jensen getta la spugna", scritto da Jakob Hein e pubblicato da e/o, è la storia di un uomo che non ha mai scelto o desiderato nulla, che si ritrova disoccupato senza preavviso. Il signor Jensen non disprezza i suoi nuovi giorni fatti di niente. Prova anzi a svuotarli di ogni possibile residuo di significato, nel tentativo finale di essere "fuori". Fuori dalla società, dalle consuetudini, dalle chiacchiere. Fuori dalla vita.
Se questo libro fosse uscito trent'anni fa, Werner Herzog avrebbe potuto trarne un bel film con Bruno S.
Video Werner Herzog - L'enigma di Kaspar Hauser (Sequenze del nome e del sogno del Caucaso)
Da poco è uscito per Abscondita "Pop Art - Interviste di Raphael Sorin". E' un libro molto breve. Ma se avete molta fretta (la fretta non è lenta e non è rock, la fretta è pop), questa è la versione liofilizzata:
Roy Lichtenstein - Gli archetipi classici e i nostri differiscono per il nostro sguardo critico. Mi sono interessato ai clichè moderni, cercando di mostrare il valore mitologico, dunque il classicismo, dell'hot dog.
James Rosenquist - La natura è magnifica. Penso che non vi sia nulla di più bello di un temporale o di una valanga. Ma l'uomo ha finito col rovinare tutto. L'arte al contrario è bruttissima. E' un prodotto dell'uomo.
Robert Morris - Gli oggetti sono quello che sono e bisogna prenderli così come sono.
Raphael Sorin - Perchè hai cominciato a dipingere minestra in scatola? Andy Warhol - Perchè mangiavo quelle minestre.
Ben Garrett viene da Londra. Si fa chiamare frYars, con un atroce miscuglio di maiuscole e minuscole sulla linea di dEUS e fIREHOSE. Suonando da solo tutto quello che gli capita, fa musica pop. Non da molto tempo, visto che ha solo diciott'anni (il suo primo concerto come frYars risale a un paio di mesi fa). Si dimostra però abbastanza grande da sapere già che può esistere una via tutta inglese di emulare le sublimi invenzioni dei Magnetic Fields. Una via che diviene più facile da percorrere una volta scelti come guide gli spiriti illuminati di David Bowie e dei Pulp. Ben Garrett sa già mettere nella stessa canzone, The Ides, versi come "dovevi morire quella notte/sei stata fortunata che non sono un assassino nato" e "in fondo alla mia mente/posso ancora vedere i tuoi occhi", rendendosi conto che non sono affatto incongruenti. Ha anche scritto un brano, splendido, intitolato Madeline, che molti hanno erroneamente considerato come un commento alla storia della bambina scomparsa che da mesi riempe le pagine dei peggiori quotidiani inglesi. Certamente parole quali "una scritta di vernice rossa/dice che mia figlia è morta" possono far sorgere dei dubbi, ma lo stesso Garrett conferma che in realtà la canzone risale a qualche tempo prima. Per ora i lavori di Garrett sono raccolti in un EP, "The Ides", che si può ascoltare sul suo sito su MySpace. Ps: buon anno a tutti!