lunedì 25 agosto 2008

David Byrne & Brian Eno - Everything That Happens Will Happen Today - Ascolta l'album!
















Byrne e Eno sono tornati a lavorare assieme, a quasi trent'anni dalla conclusione dell'intoccabile trilogia di capolavori dei Talking Heads (More Songs About Buildings And Food, Fear Of Music e Remain In Light) e dall'epocale My Life In The Bush Of Ghosts. Il risultato è un album di musica leggera fatto di canzoni semplici ma affascinanti. Il tutto nasce da alcuni brani strumentali, influenzati dal gospel e dal folk, messi in archivio nel corso degli anni da Eno, che finalmente hanno trovato le parole giuste grazie al vecchio amico Byrne. Al più presto avrete una mia recensione più approfondita. Per ora potete, nel simpatico boxino qui sotto, ascoltare in streaming tutto l'album e farvi un'idea da soli. Dopo le canzoni trovate anche un breve filmato dei due che accennano ai motivi che li hanno portati a collaborare di nuovo. Il tutto si conclude con Byrne che scatta una foto della nuca di Brian Eno.

Link Everything That Happens Will Happen Today

lunedì 11 agosto 2008

R.I.P. Isaac Hayes (1942 - 2008)

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Da oggi il mondo è mondo è molto meno funky.
Prima ancora di iniziare a incidere dischi a proprio nome, Isaac Hayes si era già assicurato un posto nella storia, lavorando come produttore e pianista per la Stax, in dischi di gente come Otis Redding, Wilson Pickett, Eddie Floyd e Sam & Dave.
Come soul singer/songwriter, a partire dal 1967 riesce poi ad affermare in pieno la sua personalità, in album quali Hot Buttered Soul e Black Moses.
Hayes è il maestro della slow jam, fenomenale nel dilatare i brani, facendo leva tanto su orchestrazioni lussuriose e psichedeliche quanto sulla propria voce calda e sicura. Memorabile il suo modo di parlare sulle lunghe intro dei brani, col tono di chi non perde mai la calma, anche mentre è rapito dall'estasi. Significativa anche la sua capacità nel prendere brani "bianchi", come Something di George Harrison, o classici di Jimmy Webb e Burt Bacharach (vedi il video a fine post) e di trasformarli in pezzi profondamente soul.
Nel 1971 arriva l'Oscar con Shaft ("Chi è il detective nero che è una macchina del sesso per tutte le ragazze? Shaft! Ya Damn Right!"), l'anno seguente è l'headliner di Wattstax, la risposta black a Woodstock.
Negli anni '80 e '90 si fa meno significativa la sua attività di musicista, ma riesce comunque ad arrivare a un nuovo pubblico interpretando Chef in South Park, almeno fino ai dissidi con Parker e Stone per i loro attacchi satirici a Scientology.
Hayes è morto ieri per un collasso a Memphis, nella sua terra nativa, il Tennessee. Di recente stava lavorando a un nuovo disco, nel quale avrebbe rivisitato brani lasciati incompiuti nel corso degli anni.

Video Isaac Hayes - The Look Of Love


Video Isaac Hayes/Chef - Chocolate Salty Balls

lunedì 4 agosto 2008

Live FIB - XIV Festival Internacional de Benicàssim - 17/20 Luglio 2008

_DSC3155_(1024_x_768) da gianluc@.

Finalmente è uscito su SentireAscoltare il mio reportage sul FIB. Undicimila caratteri per descrivere quattro intensi giorni di campeggio nel deserto, di camminate infinite, di sporadiche dormite in orari e posti assurdi, ma soprattutto di grandissima musica. Mi son goduto i concerti, tra gli altri, di Morrissey, New York Dolls, Sigur Ros, Leonard Cohen, My Bloody Valentine, Tricky, Siouxsie, Raconteurs, Rumble Strips, National, Ròisìn Murphy, American Music Club, Babyshambles, Ting Tings e John Spencer con gli Heavy Trash. Quelli che vedete nella foto sono Danger Mouse e Cee-Lo, meglio noti come Gnarls Barkley, in uno dei miei scatti preferiti tra quelli realizzati da Domenico Davide. Altre sue fotografie le trovate sul sito di SA assieme al mio pezzo. Che inizia così:

Nella line-up di uno dei più grandi festival europei troviamo i ritorni di Leonard Cohen e dei My Bloody Valentine, istituzioni come Morrissey e i New York Dolls, maghi del live quali Raconteurs, Gnars Barkley e Sigur Rós. E se tutta questa gente con la faccia dipinta fosse invece qui solo per ballare ascoltando i Justice?

It’s Monkey Time!!” David Johansen si sta divertendo come un ragazzino. È sorprendentemente in forma, se si eccettua la buffa pancia che sbuca dalla maglietta troppo corta. Sta offrendo uno show spettacolare, una rivincita tanto sulle sfortune del passato, quanto su coloro che s’aspettavano di vedere i New York Dolls come reliquie, come fantasmi sotto spirito. Quando duetta con l’altro superstite, Sylvain Sylvain, per omaggiare Johnny Thunders cantando You Can’t Put Your Arms Around A Memory, per il pubblico è inevitabile commuoversi e gioire al pensiero di stare vivendo un momento imperdibile, benedetto dalla grazia sublime e crudele del rock and roll.

Eppure il grosso dei presenti al FIB non è al Main Stage a godersi la celebrazione delle bambole. Cerca piuttosto di arrivare a vedere gli Hot Chip, che stanno suonando su uno dei due palchi coperti. La capienza del Fiberfib.com Stage è limitata, e restano fuori il doppio delle persone che riescono a entrare, contente comunque di ascoltare la dance del giovane gruppo inglese, magari guardando la performance sul maxischermo. In un momento del genere è più chiaro che mai il fatto che gli stessi pass/braccialetti del festival di Benicàssim stringono i polsi di due diversi tipi di appassionati di musica: i ragazzi indie-rock, impegnati come al solito a mostrarsi cool e a vincere la gara per la t-shirt più notevole, e il popolo della club culture, dei travestimenti, del glitter e dei colori fluorescenti, venuto per l’elettronica e per i dj set. Un po’ a sorpresa, sono questi ultimi a prevalere, sia a livello numerico, sia nella capacità d’essere l’anima della festa. Un altro esempio? In due giorni consecutivi, alla stessa ora, sullo stesso palco, suonano i grandissimi American Music Club e il nuovo arrivato Calvin Harris, col suo prevedibile revival degli anni ottanta. A livello di pubblico il paragone è impietoso: il gruppo di Mark Eitzel raduna una piccola porzione della folla che s’accalcherà per ballare Acceptable In The 80’s o The Girls. Naturalmente è impossibile stabilire un confine definito per i membri delle due audience, ben contenti di mischiarsi, di sperimentare nuovi suoni, di condividere lo stesso macroevento. L’unico infastidito sembra essere Morrissey, disturbato dal rumore dei Justice, liquidati in uno dei suoi acidi commenti: “Dance music. Very intelligent”... [Continua su SentireAscoltare]


Video The Raconteurs - Top Yourself - Live in Benicàssim 19/07/2008

Video Ròisìn Murphy - You Know Me Better/Primitive - Live in Benicàssim 18/07/2008
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