sabato 30 gennaio 2010

I Grandi album Gibson – John Mayall – Blues Breakers With Eric Clapton (1966)




















Qualcuno scrisse su un muro “Clapton is God.” Iniziava un'epoca nuova per il rock, un periodo nel quale il tentativo dei giovani inglesi di riprodurre il blues dei loro idoli americani portò alla creazione di una musica diversa. Radici profonde e rami alti che baciano il cielo. Il rock di eroi della chitarra come Jimmy Page, Jeff Beck, Peter Green. E naturalmente Eric Clapton, che fu il primo a mettersi in evidenza e a trovare “il suono,” il rumore giusto che tutti stavano cercando.
Nell'Aprile del 1966, quando si trovò in studio per registrare il suo primo album importante, con i Blues Breakers di John Mayall, Clapton aveva...
[Clicca qui per continuare a leggere l'articolo di Paolo Bassotti su Gibson.com]

Video - John Mayall Blues Breakers With Eric Clapton - Hideaway

lunedì 25 gennaio 2010

La zona del mistero – Transference, il nuovo album degli Spoon




















Gli Spoon sembrano infallibili. La strada che li ha portati al loro settimo album, Transference, è stata lunga, ma niente ha mai potuto intralciare davvero la loro crescita. Persino quando sono stati lasciati a terra dalla Elektra, dopo A Series Of Snakes (1998), hanno utilizzato creativamente la propria rabbia, attaccando l'uomo che li aveva delusi nel singolo-concept The Agony Of Laffitte. Il gruppo di Austin è implacabilmente costante nel non deludere mai, nel mantenere sempre altissima la qualità delle proprie canzoni. Quando il sito Metacritic, che aggrega i voti nelle recensioni su giornali e siti web, è andato a fare i conti di fine decennio, gli Spoon sono risultati i migliori, con quattro album adorati dalla critica, l'ultimo dei quali, Ga Ga Ga Ga Ga (2007) è piaciuto tanto anche al pubblico, al punto di arrivare nella top ten americana. Tanta efficacia rischia di far sospettare un approccio meccanico alla scrittura dei brani e all'arte selvaggia del rock and roll. Ancor più considerando che la loro musica, sempre diffidente verso la struttura usuale della forma canzone, è caratterizzata in genere da un'insistenza sul groove (non a caso prendono il nome da un brano dei Can), e da uno sviluppo circolare dei pezzi, tali da poter evocare l'immagine di una fabbrica.

Britt Daniel, leader e autore di tutti i testi, sa però come scongiurare il pericolo che l'arte impeccabile degli Spoon possa sembrare disumana. Una delle sue grandi qualità è proprio quella di saper mostrare sempre “the ghost in the machine,” lo spirito che anima gli ingranaggi.. Lo fa nei testi, nel modo di cantare, nel suonare la sua Gibson ES 355. Ogni reiterazione, ogni riff, inevitabilmente è la controparte di un'emozione vera.

Questo è particolarmente evidente in Transference, che si propone già dai primi ascolti come
...

[Clicca qui per continuare a leggere l'articolo di Paolo Bassotti su Gibson.com]

Video - Spoon - Written In Reverse

martedì 19 gennaio 2010

Anarchici su Marte – Intervista a Sir Bob Cornelius Rifo dei Bloody Beetroots




















Una Gibson SG Special e un basso Gibson Thunderbird: la dance da sabotatori dei Bloody Beetroots si arma degli strumenti del rock, per il nuovo progetto live Bloody Beetroots Death Crew 77. Una tale svolta non è del tutto una sorpresa, sia per la storia di Sir Bob Cornelius Rifo, partito dal punk a Bassano del Grappa per conquistare – con al suo fianco Tommy Tea – i dancefloor di tutto il mondo; sia per l’eclettismo di Romborama, l’ottimo album d’esordio dei Bloody Beetroots, uscito nel 2009 per la Dim Mak, l’etichetta di Steve Aoki. In Romborama (album ambizioso e sovversivo già a partire dalla copertina, disegnata da Tanino Liberatore) non c’è solo l’electro punk urticante che ha reso famoso il duo. Il disco offre infatti molte diverse declinazioni dell’idea di dance, ottenute grazie a un cast di ospiti provenienti da mille mondi differenti. Abbiamo così, ad esempio, l’hip hop dei Cool Kids e Marracash, che si confrontano sull’identico terreno in Awesome e Come La; allo stesso tempo troviamo la cantante del gruppo garage soul The Bellrays, Lisa Kekaula, che presta la sua potente voce a Talkin’ In My Sleep. Little Star, realizzata con Vicarious Bliss, è addirittura un’amara storia natalizia! Abbiamo chiesto a Bob Rifo delle molte facce di Romborama, della sua predilezione per le maschere e gli pseudonimi, e del suo rapporto col rock.

Paolo Bassotti – Mi piacerebbe iniziare parlando della tua formazione. Come ti sei appassionato alla musica e come hai cominciato a suonare?

Sir Bob Cornelius Rifo
– Mi spinse mia madre, per rompere la timidezza. Cominciai a studiare canto a sei anni con il mini coro dei lupetti. A nove intrapresi i primi passi verso la musica classica e continuai fino ai quindici, per poi abbracciare punk ed elettronica contemporanea.

C'è mai stato qualche disco che t'ha folgorato e ha cambiato improvvisamente i tuoi gusti?

(Foto di Alessia Leporati)

Video - The Bloody Beetroots - Romborama

lunedì 18 gennaio 2010

Il club degli esploratori – Contra, il secondo album dei Vampire Weekend





















“A Dicembre, bevendo horchata, sembrerei uno psicopatico con un passamontagna.” Horchata, brano d'apertura di Contra, il secondo album dei Vampire Weekend, comincia così. Non siamo esattamente dalle parti di “oh baby, il modo in cui ti muovi mi farà sudare,” o “io sono un tuono che rimbomba, una pioggia battente.” Continua il paradosso di uno dei più interessanti gruppi rock in circolazione, che pare impegnarsi in tutti i modi a sabotare ogni cliché del rock, fino al punto in cui non sembra più appropriato usare tale termine. Ezra Koenig, assieme al suo gruppo di facce pulite da country club, con lieta ostinazione si diverte a mettere in discussione ogni aspetto della creazione e della presentazione della musica leggera, sia come prodotto, sia come arte. Altro che cuoio e tatuaggi, facce sporche da belli e dannati; questi ragazzi trovano disdicevole persino indossare i jeans o una t-shirt. Naturalmente, se i Vampire Weekend si limitassero a ostentare le proprie vacanze in barca a vela o la lettura dei libri di Scott Fitzgerald, sarebbero ben poco interessanti. Quel che conta, alla fine, è [...]
[Clicca qui per continuare a leggere l'articolo di Paolo Bassotti su Gibson.com]

Video - Vampire Weekend - Cousins
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...