giovedì 17 gennaio 2008

Prima di partire
















Bjorn Larsson - Bisogno di libertà (2007, Iperborea). Il primo impatto con questo libro è terribile. La copertina e il titolo minacciano un'insopportabile tirata new age. Non a caso ha preso polvere per due mesi a casa mia prima che osassi sfogliarlo. Leggendolo, ci si accorge subito che è scritto male. Pieno di ripetizioni e periodi goffi, che persino Paolo Lodigiani nella postfazione non si sente difendere. Larsson non l'ha scritto in svedese, ma in francese, la lingua che riserva ai saggi, sfuggendo a priori a ogni tentazione di dare all'opera un valore "letterario". E Larsson non è certo Nabokov o Conrad, nell'utilizzo di una lingua acquisita.
In questo libro ha semplicemente voluto chiarire, discorrendo in modo colloquiale, l'importanza che l'idea e la ricerca della libertà hanno avuto nella sua vita, Per amore di libertà ha preferito il carcere ai signorsì del servizio militare, ha mandato all'aria storie di vero amore, ha vissuto in mare, ha saputo rinunciare a tutto per avere qualcosa di più.
A un certo punto il libro svolta improvvisamente, e si trasforma in una riflessione filosofica sulla condizione umana. Infilandosi in quel che può parere un vicolo cieco fatto di parole, Larsson riesce infine, quasi sorprendentemente, a trovare un punto di incontro tra il valore che gli sta più a cuore, la natura dell'uomo e la letteratura, identificando nella rappresentazione simbolica il fondamento della condizione umana. Sono pagine complesse, ma meritano di esser lette tanto quanto quelle, emozionanti e ispiratrici, di stampo autobiografico. Senza farsi spaventare dalla copertina.

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