domenica 22 agosto 2010

Strade di eroi spezzati – The Suburbs, il nuovo album degli Arcade Fire




















Al terzo disco è tempo di diventare grandi. È una regola non scritta del rock, una regola che si riempe di significati particolari nel caso degli Arcade Fire. Il gruppo del Quebec è di fatto già grande, una delle realtà più consolidate nel mondo del rock alternativo. Un successo arrivato in un lampo, con il primo sorprendente album, Funeral, del 2004. E la grandeur è sempre stata anche la chiave del loro sound: gli Arcade Fire costruiscono il loro suono strato su strato, cercando la complessità negli arrangiamenti e nella costruzione dei brani, anche nei momenti nei quali si propongono in maniera più diretta. Il loro rock è trionfale, pieno, vivo, figlio di maestro Springsteen, che ha ospitato sul palco i due cantanti, Win Butler e Régine Chassagne, della creatività incessante dell'art rock (e qui vengono in mente gli altri due padrini, David Bowie e David Byrne), e anche della big music inglese. Chi l'avrebbe detto che i dominatori dell'indie del nuovo millennio avrebbero evocato a tratti Big Country e Waterboys?

Se in Funeral Butler e i suoi erano stati la voce dei sogni e degli incubi del vicinato (indimenticabili i tre capitoli sottotitolati Neighborhood), con il successivo Neon Bible (2007)...
[Clicca qui per continuare a leggere l'articolo di Paolo Bassotti su Gibson.com]
Video - Arcade Fire - Rococo

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