giovedì 4 febbraio 2010

Questa mia strana poesia – Intervista a Brunori Sas


















Nel disco di Brunori Sas ci sono il Super Santos, Edwige Fenech, i debiti, Padre Pio, l'Esselunga, la Panda, l'Euribor, la spiaggia di Guardia Piemontese. Il suo linguaggio poetico non è fatto di discese ardite, gesuiti euclidei o contropartite considerevoli. Prende il materiale per le sue belle canzoni dal quotidiano e dai ricordi, per realizzare un disco diretto, dolce e forte, capace di suonare allo stesso tempo fresco e familiare. In tanti si stanno accorgendo di lui: il suo album di debutto, Vol. Uno (uscito per Pippola Music) ha ricevuto il Premio Ciampi come miglior opera prima.

Il calabrese Dario Brunori non è un ragazzino. Classe '77, ha già nel curriculum l'importante esperienza coi toscani Blume. Tornato alla sua terra d'origine, ha potuto gustare i sapori di mille madeleine locali. Gli sono di sicuro tornati in mente tanti episodi dell'infanzia e dell'adolescenza, che ora, come in una sorta di autobiografia in musica, si susseguono in Vol. Uno. Gli artisti di riferimento vengono inevitabilmente evocati in continuazione: ecco Rino Gaetano, Ivan Graziani, De Gregori (nel modo in cui Dario lascia andare le frasi e governa le metriche); la paura e la voglia di citare Baglioni. Il fatto che Vol. Uno sia un disco che rimanda a un'epoca lontana non pesa però per neanche un secondo, ed è merito soprattutto della forza della scrittura, che tira fuori piccoli gioielli, capaci di sembrare dei classici già al primo ascolto: il doo-wop di Guardia '82, Italian Dandy (quasi una parodia dei Baustelle), Il pugile che abbassa le sue difese, L'imprenditore che si sfoga col rock. Musica leggera. Grande musica leggera. Viene voglia di cantarla. E Brunori ci viene incontro: nel libretto del cd ci sono pure gli accordi!

In questa intervista, facciamo con lui l'inventario di tutto quel che gira intorno al suo debutto.
Paolo Bassotti - Prima di tutto mi piacerebbe tentare un riepilogo dei tuoi spostamenti geografici. Seguendo le tue tracce, viene fuori un itinerario del genere: nasci in provincia di Cosenza, a Joggi, e cresci sempre da quelle parti, a Guardia Piemontese. Poi ci sono più di dieci anni passati a Siena e infine il ritorno in Calabria. Manca qualcosa? Come si collega la tua storia personale alla tua storia di musicista?
Dario Brunori - Non manca nulla, perfetta ricostruzione. Sicuramente...
[Clicca qui per continuare a leggere l'intervista di Paolo Bassotti a Dario Brunori su Gibson.com]

Video - Brunori Sas - Come stai

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