giovedì 25 febbraio 2010

Il Napalm nel cuore – Gli Stooges entrano nella Rock And Roll Hall Of Fame




















New York, Ragovoy's R&B Studio, 19 Giugno del 1969. Nico è in disparte, lavora a maglia. John Cale indossa un mantello da vampiro. È stato scelto dalla Elektra come produttore del primo singolo degli Stooges, quattro ragazzi impossibili che vengono da Ann Arbor, vicino a Detroit: anni luce di distanza dalla sofisticata scena che ruota attorno a Andy Wharol. Pochi minuti fa s'erano seduti per terra. Sciopero. Il motivo non si chiarirà mai. I membri della band sostengono d'aver difeso il loro diritto di tenere al massimo il volume di tutti gli strumenti. Cale racconta che in realtà scioperavano perché gli venisse comprata la birra. Non è facile lavorare con loro, anche per uno che ha tenuto testa a Lou Reed. Al basso c'è Dave Alexander, che verrà cacciato dalla band l'anno successivo e troverà la morte nel '75, in entrambi i casi per colpa dell'alcol. Il batterista e il chitarrista sono due fratelli dall'aspetto minaccioso, Scott e Ron Asheton. Il cantante è Jim Osterberg/Iggy Pop, un ragazzo passato in un lampo da primo della classe a spettacolare e depravato animale da palcoscenico. Animale nel vero senso della parola: iguana, ghepardo, velociraptor, a seconda delle occasioni. Uno che ha deciso di prendere tutto quel che c'è di buono nelle esibizioni di uno dei suoi idoli, Jim Morrison, e di portarlo oltre le estreme conseguenze. Incurante del ridicolo per avvicinarsi al sublime, Iggy è il buffone sacro che si immola per portare all'estasi il pubblico. Come scrisse Pope, “gli stupidi osano dove gli angeli temono d'andare.” Finisce lo sciopero, inizia la storia. Ron collega al Marshall la Gibson Flying V che ha acquistato dal concittadino Gary Quackenbush degli Scott Richardson Case. Iggy canta, dimenandosi, perché come il primo Elvis non sa cantare stando fermo. I Wanna Be Your Dog, urla. Spinta da un riff brutale, che verrà poi sottolineato da incongruenti e ossessivi campanelli, la canzone condivide l'immaginario dei Velvet Underground tanto nel masochismo del testo quanto nella ripetitività della musica; ma laddove i Velvet arrivavano a una tale dichiarazione di intenti per mezzo di una colta e consapevole ricerca, gli Stooges paiono mossi da usa spinta puramente inguinale. Sono...
[Clicca qui per continuare a leggere l'articolo di Paolo Bassotti su Gibson.com]

Video - The Stooges - T.V. Eye/1970

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