Escono tanti, tantissimi dischi con lo stesso tipo di musica che suonano The Avett Brothers, un genere che alcuni chiamano Alt-Country, altri Americana, altri ancora No-Depression. Sono dischi raramente inascoltabili, spesso gradevoli, ma ancora più spesso indistinguibili l'uno dall'altro. Gli Avett, che hanno da poco fatto uscire il loro nuovo album, Emotionalism, riescono sorprendentemente a farsi notare. Innanzitutto per la loro capacità compositiva, che sa regalare un hook pop tanto alle ballate quanto ai pezzi più energici (ascoltate, ad esempio, l'handclap in Matrimony). Conquistano poi perchè, nell'ostentare la propria emotività, sono particolarmente onesti e ingenui, al punto di sfidare il ridicolo in canzoni come The Ballad of Love and Hate. Mentre stiracchiano una fragile metafora ben oltre il punto di rottura, riescono però, nel bel mezzo dell'impresa impossibile, a sfiorare per qualche istante la Bellezza. Questa è la mia traduzione del testo:
La ballata di Amore e Odio
Amore scrive una lettera e la spedisce ad Odio
“Le mie vacanze finiscono. Rincaserò tardi.
Il tempo era bello e l’oceano era grande
Non vedo l’ora di rivederti.”
Odio legge la lettera e la butta via
“A nessuno qui interessa se vai o rimani
mi sono a malapena accorto che eri andata via.
Ti vedrò oppure no, che importa.”
Amore canta una canzone mentre attraversa il cielo.
L’acqua sembra più blu attraverso i suoi begli occhi
E tutti lo sanno, sia quando vola
sia quando scende giù.
Odio cammina per la strada a testa alta
Saluta ogni straniero e ogni sbandato
e dà la mano a ogni solitario che incontra
con uno sguardo serio sul viso.
Amore arriva sana e salva, con una valigia,
portando con lei le cose buone che conosciamo.
Una ragione per vivere e una ragione per crescere.
Per fidarsi. Per sperare. Per prendersi cura.
Odio siede da solo sul cofano della sua macchina,
senza molto riguardo delle stelle o della luna,
pigramente scolando il fondo d’una bottiglia
della roba più forte che tu possa bere.
Amore prende un taxi, lo guida un giovane uomo.
Appena la vede, la speranza riempie i suoi occhi,
ma le lacrime la seguono, alla fine della corsa,
perché potrebbe non vederla mai più.
Odio arriva a casa fortunato d’essere ancora vivo.
Sbraita contro il marciapiede e la macchina.
L’orologio in cucina dice 2:55
E l’orologio in cucina è lento.
Amore ha aspettato, paziente gentile,
desiderando solo una telefonata, un qualunque segno
che colui al quale tiene, quel pazzo,
tornasse salvo tra le sue braccia.
Odio si avvicina inciampando e attende sulla porta,
lo stanco capo chino, lo sguardo al pavimento.
Dice “Amore, mi dispiace” e lei dice “Per cosa?
Io sono tua, tutto qui, che importa.
Non sarei dovuta stare via tanto a lungo.
Io sono tua, tutto qui, per sempre.”
Tu sei mio, tutto qui, per sempre.
E queste sono un paio di canzoni da Emotionalism, messe a disposizione dalla Ramseur Records.
MP3 The Avett Brothers - Matrimony
MP3 The Avett Brothers - Will You Return?
Nessun commento:
Posta un commento