sabato 20 dicembre 2008
I migliori dischi del 2008 - Seconda parte
Concludo la lista dei dischi nuovi che ho più apprezzato nel 2008. Anche se per sapere quali sono stati veramente i migliori album dell'anno bisognerà aspettare un po' di tempo, per poter riascoltare, rivalutare, e acchiappare per la coda qualcosa al quale non avevamo proprio fatto caso.
4 - THOMAS FUNCTION - THOMAS FUNCTION
Ancora revival del CBGB's? Sì, perchè no? Stavolta però in Alabama. Chiassosi, frenetici, un po' cialtroni (insopportabili nell'intervista che ho provato a far loro per SentireAscoltare). A loro modo, eleganti. Portano avanti la fiaccola del rock'n'roll. C'è chi dice si sia ridotta a una lucina, ma come diceva Neil Young, "Hey hey, my my"...
Brano chiave: Relentless Machine
3 - ELIO E LE STORIE TESE - STUDENTESSI
Forse gli Elii un album perfetto dall'inizio alla fine non lo faranno più. E costringeranno Fave e Fan Minori a martirizzarsi sui forum alla ricerca dei difetti, del "non mi ha fatto ridere", come se fosse solo quello il punto. Questo disco va sul podio per quanto l'ho ascoltato, per l'amico Watusso che gli han detto che c'era un regalo, per il dannato vuvuvu, per i bonghi, per il puma feroce e per quell'indimenticabile panacea di idrogeno e ossigeno.
Brano chiave: Plafone
2 TV ON THE RADIO - DEAR SCIENCE
Eccolo qua, il lavoro che tutte le altre classifiche stanno eleggendo album dell'anno. Per una volta sto con l'hype, perchè Dear Science ha il passo dei grandi dischi di una volta. T'assalta con mille stimoli in ogni canzone, con rock funk, soul e (finalmente) pop che coesistono senza pasticci in una sequenza di grandi canzoni.
Brano chiave: Halfway Home
1 MERCURY REV - SNOWFLAKE MIDNIGHT
Torno immediatamente alla larga dal suddetto hype, scegliendo come album dell'anno il nuovo dei Mercury Rev, universalmente stroncato (il Mucchio gli ha dato una stella sola!)
In un'intervista per Muz di un paio d'anni fa, in occasione del loro greatest hits, Jeff Mercer, batterista dei Rev, mi parlava della loro intenzione di sperimentare, di cambiare radicalmente il proprio suono. The Secret Migration era un vicolo cieco. Le sue canzoni suonavano troppo rifinite e consapevoli, come se la compiutezza pop le rendesse fredde e prevedibili. I Mercury Rev hanno deciso di sfondare il muro a testate, e hanno realizzato Snowflake Midnight, un lavoro nel quale sembrano la caricatura di sè stessi. I temi ricorrenti, il sogno, la bellezza, il fascino angosciante della natura, vengono proposti in maniera tanto esagerata da essere quasi ridicola. Bastano i titoli (non se ne salva uno!) per accorgersi che Donahue e gli altri non sono andati per il sottile: "L'ala di una farfalla", "Sogno di una ragazza come un fiore", "Fiocco di neve in un mondo bollente", e addirittura "Uno scoiattolo e io"!
Capisco che commenti simili si addicano di più a una stroncatura, ma Snowflake Midnight è l'unico disco che mi abbia lasciato a bocca aperta, che mi abbia costretto al riascolto per venire a capo di tanta sfacciata ambizione.
Nell'ingenuo e ossessivo cercare la bellezza, proprio grazie al loro disprezzo per la discrezione e per la mediocrità, i Mercury Rev sfiorano il sublime.
Brano chiave: People Are So Unpredictable (There's No Bliss Like Home)
Video Tv On The Radio - Golden Age
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