lunedì 21 settembre 2009

Odio l’estate? 10 grandi canzoni contro la bella stagione

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10. Latte e i Suoi Derivati – Il ballo dell’estate

Tormentoni. Grossi fastidi, ritornelli killer, pronti per lo stacchetto, per la suoneria, per il megaspot. Alcuni riescono addirittura a sopravvivere fino al film di Natale. La domanda risuona nei tg: qual è la canzone dell’estate? Basta fare un giro tra le radio (quelle vecchie con la manopola danno più soddisfazione): tra le stazioni commerciali s’alternano i soliti due pezzi freschi freschi – e già un po’andati a male – ai quali non si può sfuggire. Ti si attaccano al cervello come una medusa, e che piacere dimenticarli, almeno fino al prossimo Amarcord poco fantasioso. I più temibili arrivano corredati di ballo imperativo, una mano en la cabeza, una mano en la cintura, un passo avanti, due passi indietro, to the left, to the right, muoviamo assieme queste mani, come farebbero i marziani. Troppo. Anche Lillo è perplesso: “E che so’ un polipo?”

9. 50 Foot Wave – Clara Bow

“I mangiatori di colla amano questa triste stagione.” Per l’esordio coi 50 Foot Wave, un fantastico EP senza titolo del 2004, Kristin Hersh trova parole di inequivocabile aggressività, malgrado – come nei Throwing Muses e nei suoi brani solisti – preferisca evocare, piuttosto che spiegare. La musica è la più feroce che l’artista abbia mai prodotto. In Clara Bow la fine di una relazione e lo smascheramento delle sue ipocrisie (“non ti ho mai usato, ma avrei voluto”), hanno il sapore appiccicoso dei mesi più caldi: “con le labbra bruciate dal sole, posso lamentarmi di un’altra stupida estate.” Pare quasi di vedere il malcapitato che soccombe sotto ai suoi colpi. Kristin non fa prigionieri: “Le ossa sono fatte per essere rotte!”

8. Elvis Costello – The Other Side Of Summer

Elvis Costello è sempre stato un maestro di rabbia e sarcasmo, sfiorando la paranoia – con tanto di look “spaventoso” con barba e capelli lunghi – con l’album Mighty Like A Rose (1991), morbido nei suoni ma tagliente come ai vecchi tempi. Quale occasione migliore delle vacanze perché Elvis possa lanciarsi in un ennesimo giudizio universale, una nuova crociata contro i luoghi comuni? Il sound di The Other Side Of Summer è un omaggio alle spiagge dei Beach Boys, ma le parole fanno a pezzi ogni tentazione di sentirsi “solari,” lamentandosi per un altro compleanno indesiderato (Costello è nato in Agosto) e prendendosela con vecchi e nuovi ricchi, squallidi arrivisti che si muovono in un desolante scenario urbano, fatto di plastica e cartone. Memorabile il verso per John Lennon: “È stato o no un milionario a dire imagine no possessions?”

[Clicca qui per continuare a leggere l'articolo di Paolo Bassotti su Gibson.com]

Video - Adriano Celentano - Azzurro

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