lunedì 5 aprile 2010

Mille e non più mille bolle blu – Intervista ai Virginiana Miller



















“A titolo personale questo disco è stato per me una cura, una terapia. Ho passato un periodo non facile, e questo disco è stato uno scopo. Credo che questa cosa nei testi esca: il fatto che ci sia un inizio e la volontà di rimettersi in piedi.” Si ricomincia Lunedì, da Il primo Lunedì del mondo, il nuovo album dei Virginiana Miller, in uscita il 2 Aprile, dopo una lunga attesa, per
ZAHR/Altrove, distribuito da Edel. Simone Lenzi sembra sereno, entusiasta di questa nuova partenza, quando lo incontro in una delle ultime mattine di inverno. A Roma c'è un sole che anticipa appropriatamente la stagione nuova. Simone spiega perché sembrano passati mille anni da Fuochi fatui d'artificio (2006): “Noi saremmo stati pronti anche circa un anno fa. Però Radio Fandango ha smesso di produrre dischi, e ci siamo dovuti guardare intorno, in un momento in cui il mercato discografico è completamente a rimorchio di quello televisivo. A tale riguardo credo che negli ultimi mesi qualcosa stia cambiando, perché si sono resi conto che questo è un harakiri. Basta guardare Sanremo: le cose non sono durate nemmeno una stagione, giusto tre giorni. Se non crei un ascolto vero, che nasca davvero dalla musica, dal basso, il mercato stesso ne risente. Perché dovresti comprare il disco di qualcuno che ha un respiro che dura un'ora?” Con i Virginiana non c'è questo rischio. I loro sono album da scoprire lentamente, ritornando sulle parole, sulle idee musicali. Sono i primi ad amare le proprie canzoni, perché possano essere canzoni da amare: “Anche perché ci mettiamo un po' a farle, e quando le abbiamo fatte... so' piezz'e core. In genere partiamo da...


[Clicca qui per continuare a leggere l'intervista di Paolo Bassotti a Simone Lenzi dei Virginiana Miller su Gibson.com]

Video - Virginiana Miller - Acque sicure

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