mercoledì 4 febbraio 2009

Insegnare, imparare

http://www.iuav.it/Didattica1/pagine-web/facolt--di1/Alberto-Ba/claDIS---s/immagini/anni--50/B.-Munari--Scimmietta-Zizi--Pigomma-1.jpg

Tra le molte cose esposte nella bella mostra all'Ara Pacis dedicata a Bruno Munari, c'è un breve testo dattiloscritto. Lo riporto qui, perchè possiate leggerlo:

"Tutto quello che un bambino impara nei primi anni di vita, gli resterà nella mente per sempre. E' questa un'affermazione di un grande studioso di come si forma la mente umana: J. Piaget. E dipende dagli educatori se questa nostra società potrà migliorare o peggiorare.

Nelle scuole materne giapponesi si insegna a comunicare e a stare con gli altri (che poi siamo sempre noi). Si dice ai bambini che ognuno deve esrpimere il proprio pensiero ma non imporlo.

In questo modo si formano in unico corpo tutte le nozioni che formano il sapere. La collettività cresce e ci si trova in un mondo civile. Quando invece qualcuno impone il proprio pensiero a tutti si forma la dittatura con tutte le sue conseguenze.

Una persona vale per quello che dà e non per quello che prende (pensiero difficile da capire in un paese di furbi) per cui se ognuno dà il meglio alla collettività, questa si sviluppa e cresce.

Se invece ognuno tenta di rapinare gli altri perchè lui è il più furbo, ci si trova allo stato in cui siamo noi adesso. Ma il problema è: che cosa insegnare ai bambini perchè si formino in modo giusto, creativo e non ripetitivo? Occorre insegnare come si fa a fare, a esprimersi, a comunicare per immagini, a progettare.

Tutte le tecniche possono essere trasformate in gioco per facilitarne l'apprendimento, e siccome ogni gioco ha le sue regole, ecco che l'apprendimento viene facilitato, allegerito, desiderato dai bambini.

L'importante è lo sviluppo delle varie personalità, i bambini sono tutti diversi ed è sorprendente per un operatore vedere lo sviluppo delle personalità individuali.

Non si devono quindi dare ai bambini soluzioni già fatte, ma insegnare a risolvere i problemi. Non suggerire temi da svolgere ma insegnare a scrivere con proprietà di linguaggio.

Per un operatore è molto importante conoscere ciò che un bambino può capire. Non trasformare tutto in una favola, ci sono mille modi per interessare e comunicare. Un bambino educato forma una società civile. Un bambino creativo è un bambino felice".

Bruno Munari, Educare gli educatori, 1992, foglio dattiloscritto, collezione Piero Polti

Video The Smiths - The Headmaster Ritual

6 commenti:

il decu ha detto...

Ah, dunque lo hai trovato in rete?

Paolo Bassotti ha detto...

Dovevo pubblicarlo. E' lucido, impeccabile, urgente. L'ho trovato su di un altro sito, l'ho controllato (era pieno di refusi) e l'ho messo sul mio. Tra l'altro attualmente, per puro caso, sto leggendo un libro che ha molto a che fare con questo argomento. Non appena lo finisco presumo di parlarne sul blog.

Silvia Santirosi ha detto...

Anticipane almeno il titolo...siamo curiosi!

Paolo Bassotti ha detto...

Silvia, non vorrai mica che io rovini la sorpresa agli amici lettori? Tra l'altro te ne ho già parlato di persona, ipotizzando che la lettura potesse portare a un pezzo non per il mio blog, ma per uno dalla natura più selvatica e investigativa.

Silvia Santirosi ha detto...

Hai abbandonato l'idea di postarlo in un blog che non fosse il tuo?
E, comunque, chiedo venia...è un periodaccio.
Bacio riparatore...

Paolo Bassotti ha detto...

Il "progetto detective" non è mica abbandonato! Le mie letture procedono in ordine disordinato, come dimostrano i miei due post più recente. Si troverà il tempo.

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