martedì 11 agosto 2009

I grandi album Gibson – Chuck Berry – St. Louis To Liverpool










“Chuck Berry è uno dei grandi poeti di ogni tempo, si potrebbe definirlo un poeta rock”

(John Lennon, in un’intervista a Jann S.Wenner)

Iniziamo il nostro viaggio tra i “grandi album Gibson” della storia del rock con St. Louis To Liverpool, pubblicato da Chuck Berry nel 1964. Sulla sua copertina troviamo Mr. Rock And Roll in grandissima forma, con la sua amata Gibson ES-350 T tra le braccia (in seguito la sostituirà con una Gibson ES-355), mentre spicca un energico balzo che gli consente il metaforico viaggio del titolo, dalla sua citta natale nel Missouri fino alle rive del Mersey. Che ci va a fare uno così a Liverpool? La missione è “riportare tutto a casa,” per citare l’espressione scelta nello stesso anno da Dylan come titolo del proprio esordio elettrico (debutto notevolmente influenzato dallo stile di Chuck). Gli USA stanno vivendo i giorni della Beatlemania e della British Invasion: i giovani gruppi inglesi hanno trovato il modo di vendere un’irresistibile qualità di ghiaccioli agli eschimesi, piazzando una partita di rock and roll di prima qualità proprio nella patria dove il rock è nato. Dopo gli anni della restaurazione, dei Paul Anka, dei Pat Boone e dei troppi Bobby, ai teenager americani non pare vero di...

[Clicca qui per continuare a leggere l'articolo di Paolo Bassotti su Gibson.com]

Video Chuck Berry - No Particular Place To Go

2 commenti:

The Boogie Ramblers ha detto...

Complimenti. Davvero un bell'articolo.
Carmelo Genovese

Paolo Bassotti ha detto...

Grazie di cuore, Carmelo. Di solito, quando scrivo di un artista, dopo sento la necessità di passare per un po’ ad altri ascolti. Con Chuck Berry invece mi sta accadendo il contrario. Dopo l’articolo su “St. Louis…” mi sono tuffato in “After School Session.”

Ps: una strana coincidenza: proprio l’altro giorno rileggevo il tuo “Juke Box” del millennio! Complimenti per la tua competenza e per la tua passione.

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