giovedì 30 dicembre 2010

Un anno di musica










Benvenuti al megapost augurale di fine anno. Si comincia con la classifica dei dischi nuovi che ho ascoltato e apprezzato di più nel 2010. Non si tratta di una classifica che vuole essere oggettiva, ma solo del solito entusiasmo che mi porta a condividere i miei gusti.


Migliori dischi internazionali del 2010


10 Girl Talk – All Day

(Non amo i mash-up, ma quest'album è uno spasso)

09 Posies – Blood Candy

(Come si fa la musica leggera)

08 Nada Surf – If I Had An Hi-fi

(Un album di cover power pop senza pretese, eppure l'ho ascoltato tantissimo)

07 Big Boi – Sir Lucious Left Foot

(Segno che ancora è possibile fare dischi hip hop che esplodono di fantasia. Ma il disco al numero uno dimostra che si possono fare altrettanto bene anche con una fantasia oscura e malata)

06 Robyn – Body Talk

(“Now what, your jaw has dropped. Until the music stop, you know. I still run this thing like a dancehall queen”)

05 Gil Scott-Heron – I'm New Here

(Gil ritorna dopo una vita, con un disco breve, di bellezza e intensità struggenti)

04 Vampire Weekend – Contra

(Una strana ipotesi di rock senza rock per i tempi nuovi. Eppure, tra Paul Simon e Talking Heads, funziona tutto)

03 LCD Soundsystem – This Is Happening

(Ancora Talking Heads, ma anche Bowie, la New York di fine anni '70 è la rottura del confine tra rock e dance)

02 The Divine Comedy – Bang Goes The Knighthood

(L'arte della canzone. "Can you write a silly song? It's harder than you think!")

01 Kanye West – My Beautiful Dark Twisted Fantasy

(“I'm living in the future so the present is my past/My presence is a present, kiss my ass...”)
E gli italiani dove sono? Uff, troppo complicato metterli in gara tra loro. Mi limito a dire che la mia palma di disco italiano dell'anno va a

Sikitikis – Dischi fuori moda

...con menzione d'onore per Virginiana Miller e Honeybird & The Birdies.

Passo poi alla lista dei concerti del 2010 – tutti visti a Roma – che mi hanno fatto tornare a casa soddisfatto, emozionato, incredulo, divertito, carico come una bestia, esausto e felice, e comunque con la voglia matta di vedere ancora tanta musica dal vivo nel 2011.

Migliori concerti del 2010

13 The Fleshtones (Circolo degli artisti)

12 Mistery Jets (Circolo degli artisti)

11 Teatro degli Orrori (Villa Ada)

10 Efterklang (Init)

09 Daniele Silvestri con l'Orchestra di Piazza Vittorio (Capannelle)

08 Sikitikis (Mads)


07 Virginiana Miller (Rising Love)

06 Brunori SAS (Prodezze fuori area)

05 Mark Ronson (Brancaleone)

04 Appino (Prodezze fuori area)

03 Ken Stringfellow & The Disciplines (Init)

02 The Divine Comedy (Circolo degli artisti)

01 Prince (Palalottomatica)

Terza tappa con il consueto angolo “poesia e musica” (seguirà il dibattito): stavolta ho scelto di tradurre una canzone di Natale triste e bella, firmata dal grande John Prine:

Christmas in Prison


(di John Prine, dall'album del 2000 Souvenirs; traduzione di Paolo Bassotti)

Era Natale in prigione

e il cibo era così buono

avevamo tacchino

e pistole intagliate nel legno

E io sogno sempre di lei

anche quando non sogno

ho sempre il suo nome sulla punta della lingua

e il suo sangue nelle mie vene.

Aspetta un poco, eternità,

la vecchia madre natura non può nulla contro di me

vieni a me

corri da me,

vieni da me, adesso

ci culliamo, amore mio

stiamo scorrendo

per l'amor di dio!

Lei mi ricorda una partita a scacchi

con qualcuno che ammiro

o un picnic nella pioggia

dopo un incendio nella prateria.

Il suo cuore è grande

quanto questa dannata prigione

lei è più dolce della saccarina

che vendono dal droghiere.

La luce della torretta nel grande cortile

fa il giro col fucile

e illumina i fiocchi di neve

come polvere al sole

è Natale in prigione

ci sarà musica stasera

e mi sa che mi mancherà casa mia.

Ti amo. Buonanotte.



Questa traduzione l'ho letta nella puntata natalizia del mio programma su Radio Meridiano 12 “La musica segreta”, che come le puntate precedenti potete ascoltare qui quando volete:

http://www.radiomeridiano12.com/index.php?option=com_content&view=article&id=424&Itemid=124

Che il 2011 sia bello e pieno di musica, “vi bacio e vi strabenedico”,

Pao.

martedì 21 dicembre 2010

All Things Must Pass – Il capolavoro di George Harrison compie 40 anni e torna in vinile




















La EMI/Capitol festeggia i 40 anni di All Things Must Pass, il fondamentale disco di George Harrison – uscito originariamente il 26 Novembre 1970 – con la ristampa in triplo vinile dell'album, che già era stato riproposto in versione deluxe in cd nel 2001, poco prima della morte del quiet Beatle.

Il 1970 è l'anno dello scioglimento dei Beatles – dopo mesi di tensioni e di rapporti sempre più freddi – con Paul McCartney che annuncia la sua uscita dalla band il 10 Aprile; i favolosi quattro non si fanno trovare impreparati, e si dedicano alle...
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Video - George Harrison - My Sweet Lord

venerdì 17 dicembre 2010

Buon compleanno, Neil: 65 anni di rock senza compromessi















Il 12 Novembre Neil Young ha compiuto 65 anni, e di motivi per festeggiare ce ne sono davvero moltissimi. Non solo va celebrata la sua carriera straordinaria, caratterizzata da album capolavoro e da concerti indimenticabili, ma va anche dato atto a Neil di stare continuando a comportarsi come se l'età non contasse, con curiosità e ambizione invariate rispetto a quando era un giovane e agguerrito cantautore-chitarrista, dall'aria schiva e dallo sguardo torvo.

Nel 2010 Neil ha pubblicato Le Noise, spartana collaborazione con Daniel Lanois, un album realizzato solo con voce, chitarra elettrica e distorsione e feedback in abbondanza. Un disco senza...

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Video - Neil Young - Powderfinger

lunedì 6 dicembre 2010

Bryan Ferry e le seduzioni di Olympia





















Bryan Ferry incarna il paradosso di una decadenza immobile; è il Casanova definitivo, che si aggira in eterno nell'ultima notte dell'umanità, nel mistero di una sicurezza virile che ha bisogno dell'infinita conferma d'una nuova conquista. Nella sua arte e nel suo personaggio si annulla il tempo: pareva già un uomo vissutov– forse lo era, di sicuro lo era – quando da ragazzo coi Roxy Music decideva che il rock doveva essere sexy, non solo carnalmente, ma anche nei mille giochi e inganni che può tessere la mente; adesso che ha sessantacinque anni, e esibisce qualche piega in più sulla faccia e nella voce (non nella giacca, ovviamente), porta ancora addosso i segni di una giovinezza inesorabile.

Il tempo è uno scherzo anche per...

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Video - Bryan Ferry - You Can Dance

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